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Tra le meraviglie della primavera, festeggiamo la Mamma

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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Ogni seconda domenica di Maggio, si celebra Lei. L’origine di ognuno di noi, la fonte della nostra essenza e della nostra vita, il fulcro vitale del nostro sviluppo in esseri umani. Lei, la mamma.

Circa nella metà dei paesi del mondo, domenica 10 maggio si celebrerà la tanto nota Festa della Mamma.

Un mese ideale per celebrare colei che ci ha donato la vita. Quando la natura stessa si risveglia completamente dal sonno invernale. I fiori sbocciano e gli alberi si riempiono di colore, sono come gli occhi increduli e affamati di scoperta dei neonati. Di quei bambini rossi e stremati dalla venuta al mondo, che si aprono alla vita per assaporarne ogni minimo dettaglio, ogni singolo rumore, ogni melodioso suono, dopo aver vissuto ovattati nella placenta della mamma.

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Dall’inverno alla primavera. Dai suoni cullanti della pancia materna, al mondo esterno. Alla vita. E a colei che l’ha donata, la mamma.

Sicuramente noi oggi, uomini dell’era moderna, non siamo i primi a celebrarla: già nell’antica Grecia e Roma, proprio durante la fase di transito dall’inverno alla stagione primaverile, si onoravano le divinità femminili, simbolo di fecondità e, di conseguenza, si celebravano riti in onore della maternità.

D’altro canto, festeggiare la mamma è ricordare il legame magico e indistruttibile che lega ogni essere vivente con la primissima fonte della propria vita. Un legame che si è creato sin dal nostro concepimento e che da quel momento in poi, avrà sempre un lascito importante e intrascurabile nella nostra esistenza. Come se, al momento della nascita, quando ci viene tagliato il cordone ombelicale, fiorisca immediatamente in noi un nuovo filo invisibile che ci collegherà per sempre a lei, la mamma, la fonte della nostra vita e dell’amore.

Celebrare la mamma, festeggiare con lei in memoria di tutti quei momenti trascorsi insieme, di tutto quello scambio reciproco e incondizionato d’amore e di devozione, è celebrare la vita. E celebrarla in tutti i suoi bellissimi aspetti, in tutte le sue meravigliose incarnazioni, di cui la mamma ne è la regina.

Abbracciare la mamma è ritornare a quello stato primordiale di sicurezza e di beatitudine. Tra le sue braccia ci lasciamo convincere che niente e nessuno possa ferirci. Sentire la sua voce, la risata di una madre, il suo modo frenetico di darsi da fare per noi, è un ritorno alla pace.

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Ritornare alla pace. Era proprio questo il senso della Festa della Mamma, nata più di un secolo fa in America, e fondata da Anna Jarvis, attivista per la tutela dei diritti delle donne, come madri e come lavoratrici, e dei loro figli. La femminista americana diede spunto a questa festa, inizialmente per onorare le morti della guerra civile e portare conforto e vicinanza a tutte quelle madri che avevano perso ciò che di più prezioso avessero mai avuto, i loro adorati figli.Poi, la Festa si tramutò in un’occasione per celebrare tutte le mamme americane, del Nord e del Sud, come stimolo per riportare la pace e la solidarietà tra le due fazioni.

La mamma. Da sempre, quindi, simbolo di pace e di vita. La testimone di quella creazione vitale che avviene per e nell’amore. Due che diventano uno. Quell’uno che viene custodito e cresciuto dalla madre stessa, dentro di sé, parte del suo stesso corpo, del suo vivere, del suo respiro e del suo esistere.

Celebriamo la nostra vita, festeggiamo la nostra venuta al mondo, onoriamo lei, la mamma. L’unico essere vivente sulla faccia della terra che continuerà ad amarci sempre e comunque, nonostante tutto, nonostante tutti, fino al suo ultimo respiro, e anche oltre.

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E allora, tanti auguri care mamme. E non pensiate di essere il centro del nostro mondo soltanto nella giornata della Festa della Mamma, bensì sempre. A voi che siete il centro del nostro cuore, il fulcro del nostro respiro. A voi, che siete la fonte della nostra vita e del nostro essere.

Buona Festa della Mamma a voi, splendide donne che avete donato la vita e che ci avete amato subito, prima ancora di aver visto il profilo del nostro viso, il colore dei nostri occhi o la forma della nostra bocca. A voi, mamme, che amate per sempre, fin dal primo battito del nostro piccolissimo cuore.

Francesca Motta

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