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Bangladesh. Le hijra tra diritto al voto e il COVID-19

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

di Alberto Galvi –

Lo scorso anno alla comunità emarginata transgender del Bangladesh è stato finalmente concesso il diritto di usare la propria identità corretta per registrarsi come elettore e votare.I funzionari del governo hanno dato pieno riconoscimento allo status giuridico delle hijra, creando una apposita categoria specializzata di terzo genere nell’elenco nazionale degli elettori del Bangladesh.In precedenza, la comunità hijra poteva solo iscriversi per votare come uomini o donne, ma molte di loro hanno evitato di farlo perché non si sentivano adeguatamente rappresentate. Le persone possono ora registrarsi per votare usando la propria identità di genere. Le stime del governo dicono che ci sono circa 10mila hijra nel paese, sebbene la cifra reale sia di circa 100mila persone.La parola hijra si riferisce a persone che sono nate maschi ma che non si identificano come tali o femmine. Molte di loro vivono in povertà a causa della mancanza di opportunità di lavoro, e sono costrette a guadagnarsi da vivere chiedendo l’elemosina o lavorando nell’industria del sesso.In Bangladesh alle transessuali viene rifiutata l’assistenza medica o l’opportunità di prendere in affitto un appartamento. Inoltre ricevono regolarmente abusi fisici e verbali da parte di estremisti religiosi. Altre discriminazioni nei loro confronti vengono perpetrate anche dalle forze dell’ordine.Il governo del Bangladesh ha preso alcune misure per migliorare i diritti delle hijra nel paese. Nel 2013, ha seguito l’esempio dei paesi vicini come India, Nepal e Pakistan riconoscendogli lo status di terzo genere. Questo ha consentito alla comunità di identificarsi correttamente su tutti i documenti governativi, compresi i loro passaporti.Il più grande passo avanti nei confronti dei loro diritti compiuto dal governo del Bangladesh è stato fatto nel gennaio 2019, quando è stato annunciato che le candidate transgender che si identificano come donne potevano candidarsi per un seggio nel parlamento nazionale.Nonostante questi passi avanti la situazione non è molto cambiata in termini di qualità della vita. Molti membri della comunità transgender sono affamati e non c’è modo di consegnare loro il cibo. Le loro condizioni di vita e la loro professione le espongono a malattie come la tubercolosi e l’HIV.Tra le diverse preoccupazioni di questa comunità c’è la discriminazione a causa della quale sono negati loro i diritti fondamentali sia da parte del governo che da parte della società civile. Il rischio che il virus si diffonda nel paese per molti è causato dal loro modo di vivere.Molte delle hijra, sono escluse dal tradizionale sostegno di soccorso fornito dalle autorità locali, mentre per alcune è perché non sono favorite dai leader politici locali.A causa della pandemia di coronavirus molte di loro per non morire di fame sono stati costrette a ritornare nelle loro famiglie, provocando in loro angoscia e depressione, in quanto hanno di nuovo dovuto indossare i loro abiti maschili.Questa emergenza della pandemia che in teoria dovrebbe rendere tutte le persone uguali per le difficoltà a cui tutti noi siamo sottoposti, lascia sempre che ci siano dei gruppi maggiormente svantaggiati e sicuramente lo è il gruppo della hijra.

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