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A Nordest il senso del matrimonio sta scomparendo

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

IL SONDAGGIOIl 70 per cento del Nordest convinto che alle coppie di fatto siano riconosciuti gli stessi diritti di chi invece è sposato Le coppie di fatto, formate cioè da persone che vivono al di fuori del matrimonio, dovrebbero avere gli stessi diritti legali delle persone sposate: sono d'accordo con questa affermazione quasi 7 nordestini su 10. Secondo i dati analizzati da Demos per l'Osservatorio sul Nord Est del Gazzettino, l'idea che chi sceglie di convivere al di fuori del vincolo matrimoniale debba avere gli stessi diritti legali di chi lo contrae è ormai molto ampia.Il dibattito sui diritti delle coppie di fatto in Italia è stato particolarmente lungo e complicato: partito nel 1986 con la prima proposta di legge avanzata dalle donne del PCI, la discussione ha trovato un approdo solo 30 anni dopo, con l'approvazione, non senza polemiche, anche piuttosto violente, della cosiddetta Legge Cirinnà. Il sostegno dell'opinione pubblica ai contenuti della Legge 76 del 2016, però, sembra essere molto esteso anche prima che fosse realtà. Guardando alla serie storica, osserviamo che già nel 2004 era il 54% dei nordestini a condividere l'idea che le coppie conviventi dovessero avere pari diritti a quelle spostate.Negli anni successivi, poi, il valore cresce e si consolida. Nel 2012 raggiunge il 66%, per confermarsi poco distante (64%) nel 2013 e raggiunge il 68% l'anno successivo. Nel 2016 - pochi mesi prima dell'approvazione del provvedimento, nel mezzo di un dibattito politico molto duro - la quota di sostenitori dei diritti delle coppie di fatto si stabilizza intorno al 65%. Il massimo tasso di adesione, però, lo registriamo in quest'ultima rilevazione, quando raggiunge il 69%.Quali sono i settori più favorevoli ai diritti delle coppie di fatto e quali invece i meno propensi? Dal punto di vista anagrafico, osserviamo che i più giovani (18-25 anni) non si discostano dalla media dell'area (68%), mentre è tra coloro che hanno tra i 25 e i 34 anni che il consenso sale in maniera decisa (82%), così come tra le persone di età centrale (35-44 anni, 75%) e quanti hanno tra i 45 e i 54 anni (73%). Gli adulti tra i 55 e i 64 anni, invece, mostrano un'adesione pari al 61% e un valore poco distante (63%) viene osservato tra gli anziani con oltre 65 anni. Guardando al genere, non sembrano emergere differenze sostanziali tra donne (72%) e uomini (67%), mentre è la pratica religiosa a segnare qualche distinguo in più.Coloro che frequentano abitualmente la Messa, infatti, fermano il loro favore al 49%, mentre è tra chi vi si reca più saltuariamente (76%) o non ci va affatto (77%) che le percentuali tendono ad ampliarsi maggiormente. Consideriamo, finalmente, l'influenza della politica. Il primo fattore da sottolineare è che i diritti delle coppie di fatto sono patrimonio della maggioranza di tutti gli elettorati. Tuttavia, il consenso più ampio è rintracciabile tra i sostenitori del Pd (81%) e dei partiti minori (79%), mentre si dispongono intorno alla media dell'area gli elettori del M5s (67%), di Forza Italia (65%) e della Lega (66%), oltre agli incerti (69%). Poco sotto a questo riferimento, infine, si collocano quanti voterebbero per FdI (58%).Natascia Porcellato© RIPRODUZIONE RISERVATA© RIPRODUZIONE RISERVATA

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