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Aspettate un figlio? Ecco cosa prevede per voi la legge di bilancio

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

L'ECONOMIA

Aspettate un figlio? Ecco cosa prevede per voi la legge di bilancio

24/1201:54

Le misure principali: bonus bebè, bonus nido, congedo di paternità e un terreno incolto (ma solo dal terzo figlio in su). Le donne potranno lavorare fino al nono mese di gravidanza

La legge di Bilancio 2019 approvata sabato al Senato prevede diverse misure per i futuri papà, sia per chi sta per avere un bambino che per chi ne ha già due e va per il terzo. Ecco una breve guida per sapere cosa vi spetta.

 

Bonus nido

Era di 1000 euro all'anno, sale a 1500. Potrà essere usato per pagare parte delle rette degli asili nido, pubblici e privati: il buono viene versato dall'Inps ma bisogna prima presentare una ricevuta che attesti l'iscrizione e il pagamento della retta.

 

Congedo di paternità

A partire dal 2019, i neopapà che hanno un contratto di lavoro dipendente potranno assentarsi dal lavoro per cinque giorni, uno in più rispetto al passato. Si può beneficiare del congedo entro cinque mesi dalla nascita.

 

Lavoro in gravidanza

È stata una delle misure più criticate dai sindacati. Se il medico sarà d'accordo, le donne in gravidanza potranno lavorare fino al nono mese per poi andare in congedo per cinque mesi. Per la Cgil è un ulteriore «colpo ai diritti delle donne, soprattutto quelle precarie e meno tutelate».

 

Un terreno gratis

Questo "bonus" è dedicato soltanto alle famiglie a cui nascerà il terzo figlio nel triennio 2019-2021: un terreno incolto, in comodato d'uso gratuito per 20 anni. Per il governo questo provvedimento è un incentivo a fare figli e per lo sviluppo delle aree rurali. Per il Pd si tratta di una misura "fuori dal tempo".

 

Bonus bebè

In dubbio fino all'ultimo, è stato prorogato per un altro anno con uno stanziamento di 440 milioni, 40 in più rispetto all'anno scorso. Il contributo è di 960 euro per il primo figlio (80 euro al mese), sale del 20 per cento dal secondo figlio in poi e raddoppia per le famiglie più povere, con Isee inferiore ai 7mila euro. Può essere richiesto dalle famiglie che hanno un Isee non superiore ai 25mila euro.

 

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