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 : UNIONE DONNE, 100 MILA FIRME PER '50E50'
Inviato da webmaster il 28/11/2007 11:17:27 (621 letture)

(ANSA) - ROMA, 28 NOV - ''I tempi sono ormai maturi per
realizzare una societa' in cui le donne non siano piu' escluse
dalle decisioni importanti''. Pina Nuzzo, presidente nazionale
dell'Unione donne d'Italia ha commentato cosi' il traguardo di
centomila firme raccolte per la legge di iniziativa popolare
promossa dall'Udi attraverso la campagna ''50e50 - Ovunque si
decide''.
Alla luce di questi risultati, resi noti dall'Osservatorio
nazionale ed europeo per il rispetto delle pari opportunita'
(Onerpo), l'Unione donne d'Italia annuncia che consegnera'
domani stesso in Senato le trenta casse con le sottoscrizioni.
''Il nuovo assetto istituzionale non sara' compiutamente
realizzato - ha concluso Nuzzo - se non si terra' conto di
questo passo ormai indispensabile per normalizzare la societa'
italiana e i suoi luoghi istituzionali''. (ANSA).
28-NOV-07 13:10




ONERPO: 100MILA FIRME CON CAMPAGNA UDI '50E50'
29/11 TRENTA CASSE DI SOTTOSCRIZIONI CONSEGNATE IN SENATO

(DIRE) Roma, 27 nov. - Raggiunto il traguardo delle 100mila firme
per la legge di iniziativa popolare promossa dall'Unione Donne
d'Italia attraverso la campagna '50E50-Ovunque si decide'. A
renderlo noto e' l'Osservatorio nazionale ed europeo per il
rispetto delle pari opportunita' (Onerpo), sottolineando come
l'importante risultato sia stato raggiunto "grazie al lavoro e
alla passione civile delle tantissime donne che in ogni parte
d'Italia hanno saputo organizzarsi e impegnare il loro tempo
libero per l'obiettivo comune".
Le promotrici dell'iniziativa sono state ricevute oggi
pomeriggio dal vice presidente del Senato Milziade Caprili, al
quale hanno illustrato il senso della nuova legge spiegando che
su di essa e sulla sua approvazione molte donne ripongono grande
fiducia, mentre giovedi' 29, alle ore 14, una fila indiana di
donne con le 30 casse di sottoscrizioni consegnera' formalmente
la proposta di legge al Senato della Repubblica.
"I tempi sono ormai maturi per realizzare una societa' in cui
le donne non siano piu' escluse dalle decisioni importanti- ha
dichiarato nel corso dell'incontro di oggi la presidente
nazionale Udi Pina Nuzzo- ed e' quindi necessario che la legge di
iniziativa popolare venga inserita gia' nel dibattito sulla nuova
legge elettorale. Il nuovo assetto istituzionale non sara'
compiutamente realizzato- ha concluso Nuzzo- se non si terra'
conto di questo passo ormai indispensabile per 'normalizzare' la
societa' italiana e i suoi luoghi istituzionali ovviando alla
grave anomalia costituita dalla non presenza di donne in numero
adeguato".
20:24 27-11-07

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Articoli : LE ONOREVOLI E MINISTRE CONTESTATE DALLE DONNE.
Inviato da webmaster il 25/11/2007 19:53:50 (777 letture)

Sabato scorso un enorme corteo di donne ha attraversato le vie della capitale
per denunciare la crescente violenza di cui sono vittime, a partire
dall'ambito familiare. «Non vogliamo essere strumentalizzate. Quello che non
ha confini è la capacità delle donne di unirsi, di creare solidarietà e
sorellanza» avevano fatto sapere con chiarezza alle forze politiche e alle
Istituzioni.

E il combattivo corteo ha dimostrato tutta la validità e l'originalità di
questa manifestazione-denuncia al mondo politico e a tutta la società
italiana... Erano chiari anche la rivendicazione di una "soggettività" e di
un "protagonismo" tutto al femminile per sottolineare le ipocrisie e le
lentezze della "politica" nell'affrontare e risolvere i problemi delle donne.

Così come capita sistematicamente per tutti i problemi delle "debolezze
strutturali e storiche" di una società ancora fortemente segnata
dalla "forza", dalla "prepotenza", e dalla "violenza" dei maschi.

Nella famiglia come nei luoghi di lavoro, nella società come nella politica e
nelle Istituzioni!

Ad un certo punto il corteo "incontra" la partecipazione dell'On. Stefania
Prestigiacomo e la On. Mara Carfagna, le "testimonial" delle bellezze
femminili di cui si circonda il Cavaliere conoscitore e apprezzatore
di "veline" da portare in Parlamento e per "riempire" le sue "morbose"
telecamere. E un pò più in là le On. Ministre Barbara Pollastrini, Giovanna
Melandri e Livia Turco. Che, volutamente o meno, riescono a monopolizzare
gli "spazi televisivi" di La7 con la loro irrefrenabile vocazione
di "apparire" sempre dietro le telecamere!

Comincia, a quel punto, la giustificata e risentita contestazione delle donne
e delle organizzatrici del corteo che protestano innanzitutto con i cameramen
della La7 e poi con le Onorevoli Donne, invitandole ad abbandonare il corteo
e a non "approfittarne" per le loro consuete "autopromozioni" politiche!

I resoconti giornalistici dei maggiori "quotidiani" della domenica riportano
dichiarazioni risentite dei "supporters" delle Onorevoli Donne. Che, in ogni
caso e come volevasi dimostrare, finiscono con il continuare ad essere non
solo al centro delle "attenzioni" mediatiche del regime RAIMEDIASET ma
a "distogliere" i media dai veri e seri contenuti politici e sociali della
grande Manifestazione delle donne "normali" che hanno organizzato la giornata
di protesta!

La smania del protagonismo mediatico comincia finalmente ad essere percepita
dai cittadini (donne e uomini indistintamente) con la giusta, necessaria e
legittima insofferenza e protesta!

Anche la Prestigiacomo, la Carfagna, la Turco, la Pollastrini e la Melandri
vengono ormai "percepite" dalla società civile come espressioni
della "CASTA". E come tali sono trattate! Perchè sorprendersi e, ancor
peggio, scandalizzarsi?

Eduardo Rina

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Articoli : VIOLENZA SESSUALE/ STALKING-OMOFOBIA,OK COMM.CAMERA A TESTO BASE
Inviato da webmaster il 25/11/2007 12:38:19 (679 letture)

Pollastrini: grave ostruzionismo An, se in vigore forse Hina viva
Roma, 14 nov. (Apcom) - La commissione Giustizia della Camera ha approvato il testo base sul reato di 'stalking' (molestie reiterate) e l'omofobia, proposto dal presidente Pino Pisicchio. Lo ha annunciato il ministro per le Pari opportunità, Barbara Pollastrini, riferendo che "il ddl è stato votato a larga maggioranza con il voto contrario di An e della Lega e l'astensione di Forza Italia". "Mi ha colpito - ha scandito Pollastrini aprendo questa mattina un convegno sulla violenza in famiglia che si svolge all'ospedale San Giovanni Addolorata - che ci siano in Parlamento esponenti di An che dicono che il Governo non fa abbastanza, quando invece di fronte a questo ddl c'è stato un gravissimo ostruzionismo".

"C'è la speranza - ha aggiunto - che la legge venga approvata in tempi rapidissimi". "Se questo ddl fosse già stato in vigore - ha osservato il ministro Pollastrini - forse Hina sarebbe viva".

"In Italia - è l'allarme lanciato dalla Pollastrini - le donne tra i 15 e i 60 anni muoiono più per violenza che per malattia o incidenti". Per questo occorre agire su due fronti: prevenzione ed educazione.

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Articoli : Migliaia di donne in piazza contro la violenza maschile
Inviato da webmaster il 24/11/2007 10:44:26 (621 letture)

ROMA - La violenza alle donne non va strumentalizzata. No alle posizioni sessiste reazionarie, ma no anche a Prodi se si occupa di questo solo sull’onda dell’emergenza.
Con questa premessa oggi, a Roma, sono attese in piazza decine di migliaia di donne contro la violenza degli uomini, in particolare di quella che avviene tra le mura domestiche. Due ministri saranno fra le manifestanti, Barbara Pollastrini e Paolo Ferrero. Adesioni anche da Alfonso Pecoraro Scanio e Livia Turco.
Alla vigilia del corteo e della Giornata internazionale contro la violenza alle donne (25 novembre), il premier Romano Prodi ha confermato - in una lettera al ministro Pollastrini - l’impegno del governo contro molestie e abusi.
Il Presidente del consiglio auspica l’approvazione della legge nonchè dello stralcio sullo stalking e l’omofobia.
Si decida la corsia preferenziale per il ddl, rilancia il ministro per i diritti e per le pari opportunità.
Rosy Bindi annuncia tolleranza zero per tutte le forme di violenza alle donne, compresa quella consumata in famiglia.
Che la situazione sia complessa lo dice anche una ricerca secondo la quale tre milioni di italiane, per combattere la paura della violenza, sono state costrette a modificare le proprie abitudini di vita e i propri comportamenti.
Intanto, l’attenzione è sul corteo. Controviolenzadonne che lo promuove fa dei distinguo: «Rifiutiamo l’adesione all’iniziativa di soggetti politici che hanno costruito e aderito al Family Day che non riconoscono l’autodeterminazione delle donne e sostengono le politiche razziste, familiste e ostili al riconoscimento dei diritti e della libertà di lesbiche, gay e trans della destra reazionaria, praticate in grande stile anche da un governo che si definisce di sinistra».

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 : Prodi: problema grave, serve presto la legge
Inviato da webmaster il 23/11/2007 15:55:36 (639 letture)

(ANSA) - ROMA, 23 NOV - La violenza alle donne è un "problema grave", che l'Italia deve "contrastare con il massimo sforzo, perché anche da qui passa il grado di civiltà di uno Stato". E' quanto scrive il presidente del Consiglio, Romano Prodi, in una lettera inviata al ministro per le Pari Opportunità, Barbara Pollastrini, in occasione della , Giornata mondiale della lotta alla violenza contro le donne. Due gli auspici di Prodi: che ci sia "presto" la legge complessiva e "quanto prima" quella contro stalking e omofobia.

''Il governo - ha ricordato Prodi - è impegnato con il ministro Pollastrini in prima linea, a fare la propria parte. Certo c'è ancora molto da fare. E la politica ha la responsabilità di norme efficaci. Ma insieme, la società tutta e le sue istituzioni, hanno la responsabilità di difendere ogni giorno i diritti e la libertà della donna''. Nella lettera Prodi rileva che ''i dati e le cifre delle indagini ufficiali ci descrivono un fenomeno molto serio: un numero elevato, impressionante, di donne vittime di omicidi, stupri o altre forme di violenza, fisica o sessuale; una violenza nella maggioranza dei casi ripetuta e che produce conseguenze assai gravi: perdita di fiducia e di autostima, sensazione di impotenza, depressione, difficoltà nella gestione dei figli''.

Prodi ha sottolineato come dato particolarmente allarmante ''l'altissima percentuale (oltre il 93%) di fatti che non vengono denunciati. Di fronte a questo dato, mentre dobbiamo prestare il massimo rispetto alle scelte personalissime delle vittime, non possiamo non interrogarci sul motivo di questo silenzio. Non possiamo non chiederci se le nostre istituzioni stanno facendo tutto il possibile per accogliere e sostenere le donne più in difficoltà, se gli strumenti di cui disponiamo per la prevenzione ed il contrasto delle violenze sono sufficienti o vanno perfezionati, se possiamo mettere in campo altre risorse perché le persone si sentano garantite e protette''.

Non solo una questione di sicurezza pubblica, la violenza alle donne ''è un problema che tocca lo svolgersi delle relazioni personali, dei rapporti affettivi. Di fronte a ciò dobbiamo reagire con forza. Dobbiamo educarci sin dall'infanzia, nella scuola e dove si formano i nostri ragazzi, a rapporti corretti e non violenti, a relazioni sane e gratuite, a contrastare la prevaricazione in ogni sua forma. Dobbiamo creare reti di servizi che accanto alla risposta giudiziaria o di polizia sappiano fornire assistenza, accogliere, consigliare. Dobbiamo promuovere una maggiore consapevolezza tra gli uomini: riconoscere l'identità, la dignità e la libertà della donna è condizione essenziale per la libertà e la dignità di tutti. E' in discussione l'universalità dei diritti umani''. ''Per questo - aggiunge Prodi - sostengo con convinzione ogni azione volta a realizzare un sistema di protezione completo e coordinato, con la collaborazione di magistratura, forze dell'ordine, servizi socio-sanitari, centri anti-violenza, associazioni che lavorano insieme per dare risposte efficaci ma anche per prevenire''.


Prodi ha concluso affermando che serve una ''consapevolezza maggiore'' e ha ringraziato ''tutti coloro che concorrono a offrire questa consapevolezza, e sostenendo il loro sforzo e la loro fatica. Ma occorre anche che giunga presto a conclusione l'iter della legge contro la violenza di genere presentato lo scorso anno. E dobbiamo ottenere quanto prima possibile l'approvazione dello stralcio già votato dall'aula della Camera''.

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