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"Non si capisce come nel 2020 si debbano ancora mettere in discussione diritti acquisiti da tempo"

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

image 3' di lettura04/11/2020 - È straordinario come la storia dell'uomo venga periodicamente intrappolata in cicli e ricicli storici. Sembra che gli eventi corrano su un gigantesco nastro di Mobius condannati a un continuo e incessabile ripetersi e riproporsi nel tempo, non appena la memoria tende a svanire.

È risaputo che il trascorrere del tempo lenisce le ferite e rende sopportabile il dolore passato. Questo meccanismo di difesa è anche la più potente e viscida delle armi che viene spregiudicatamente usata da coloro che mirano a sottrarre e abolire i diritti acquisiti.

L'aborto è uno di questi diritti acquisiti. Avere la possibilità di compiere una scelta è un diritto. Si può scegliere di abortire come si può scegliere di non farlo ma se il diritto cessa, anche la possibilità di scegliere viene cancellata. A questo punto, i cosiddetti “oi polloi” crederanno di aver estirpato il problema cancellando la 194 ma in realtà il loro agire aprirà le porte delle tristemente famose "Case del Sidro", dove l'aborto veniva ugualmente praticato e soprattutto profumatamente pagato. La legge 194 garantisce alle donne che l'aborto venga eseguito in ospedali dove le norme igienico - sanitarie sono rispettate. La legalizzazione dell'aborto ha permesso lo sdogamento di attività clandestine che altrimenti per certo sorgeranno, come sono nate e proliferate nel passato.

Concedere un diritto non significa promuovere l'azione che il diritto garantisce. Concedere un diritto significa offrire a tutti pari opportunità e la possibilità di esercitare il libero arbitrio. Ricordiamo che il libero arbitrio ci è stato donato dall'Onnipotente e che ci permette di scegliere cosa fare della nostra vita e che le nostre azioni saranno pesate e giudicate al momento della nostra morte terrena. Considerato che Colui che tutto può ha concesso questa libertà, non si capisce come nel 2020 si debbano ancora mettere in discussione i diritti acquisiti. Rimettiamo a Dio i nostri peccati e non di certo a coloro che vogliono limitare il libero arbitrio e la legge Italiana.

Questo articolo si conclude con una sollecitazione verso il prete di Macerata. Visto che è tanto in vena di revival storici perché non ci dà delucidazioni su come è nato il potere temporale della chiesa e sulla donazione di Costantino? Oppure i diritti temporali della Chiesa (cioè lo Stato del Vaticano e tutte le agevolazioni economico-sociali annesse) sono intoccabili e quelli delle donne invece sì? Sicuro di voler rivangare il passato? Bene. Noi siamo pronti e non dimentichiamo.

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