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Polemiche per l'omelia di don Leonesi, Sebastianelli (Popolo della Famiglia) attacca Sinistra Italiana: "Sparate frasi da manuale"

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

image 4' di lettura04/11/2020 - "Ho scoperto che la polemica di Sinistra Italiana sezione di Macerata, scatenata contro l'omelia di don Leonesi, è arrivata perfino sui quotidiani nazionali. Cosa non si farebbe per un po' di visibilità".

Questo ha dichiarato Fabio Sebastianelli, coordinatore regionale per le Marche del Popolo della Famiglia, commentando le dichiarazioni di esponenti maceratesi di Sinistra Italiana contro le parole dette nell'omelia dal Vicario del Vescovo di Macerata, don Andrea Leonesi (leggi).

"In quelle dichiarazioni vengono sparate frasi da manuale (di sinistra ovviamente) senza nemmeno sapere di cosa si stia parlando. Ad esempio: “Se c'è una battaglia che va combattuta in Italia, è quella per arrivare a una piena attuazione della legge 194, non alla sua limitazione” così scrivono Michele Verolo e Serena Cavalletti coordinatori di Sinistra Italiana di Macerata. Consiglio loro di leggere la legge 194 del 22 maggio del 1978 perchè già l'articolo 1 potrebbe procurare un grosso dispiacere: “Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio. L'interruzione volontaria della gravidanza, di cui alla presente legge, non è mezzo per il controllo delle nascite. Lo Stato, le regioni e gli enti locali, nell'ambito delle proprie funzioni e competenze, promuovono e sviluppano i servizi socio-sanitari, nonché altre iniziative necessarie per evitare che lo aborto sia usato ai fini della limitazione delle nascite”. Se poi vorranno continuare a leggere anche i restanti 21 articoli (non sono molti si può fare) scopriranno, con rammarico suppongo, che, per quanto la legge 194 li permetta, con una realmente piena e seria attuazione molti aborti sarebbero evitati. Chiaramente, meglio sottolinearlo, quanto scritto è una constatazione di fatto, non significa assolutamente che il Popolo della Famiglia sia daccordo con la legge 194: noi difendiamo la vita dal concepimento alla morte naturale, contrariamente alla sinistra che invece la combatte difendendo il “diritto” di ritenersi proprietari della vita del concepito".

"Parlano poi di diritti delle donne - prosegue Sebastianelli - Mi spieghino allora: per quale motivo non si strappano le vesti quando i diritti di donne economicamente deboli, coinvolte nella barbara usanza dell'utero in affitto, vengono cinicamente calpestati? Questa pratica ne “violenta” due in un solo colpo di donne in quanto prevede che una venga bombardata di ormoni, mettendo a rischio la propria salute per donare un ovulo che sia utilizzabile, e l'altra venga usata alla stregua di incubatrice e poi strappata di netto dalla vita che ha portato in grembo per nove mesi. Di fronte al presunto, egoistico, “diritto” di due uomini che pretendono di comprare un bambino, il diritto di due donne non conta? Questo non è maschilismo? Pensano davvero che, la venditrice di ovulo e la locatrice di utero, lo facciano per simpatia e non invece perché costrette dalle loro condizioni di povertà?"

"Passiamo ora alla frase in cui si contesta la parte di omelia che parla della sottomissione della moglie al marito - continua Sebastianelli - anche in questo caso devo dire che i due coordinatori di Sinistra Italiana, parlano senza cognizione di causa. Quello citato non è l'antico testamento ma la lettera di Paolo agli Efesini e dice tutt'altro se letta nell'insieme, senza estrapolare una frasetta di comodo. Su questo argomento il Vescovo di Macerata, Monsignor Marconi, ha ampiamente risposto per cui passo oltre (leggi). Mi preme invece sottolineare l'assurdità della loro ideologica richiesta di equiparare le unioni omosessuali alla famiglia che definiscono “tradizionale”. Li informo intanto che il termine corretto è “naturale” e non perché lo dico io ma perchè ben specificato anche nella legge fondamentale dello Stato (scritta, nel caso non lo sapessero, pure da esponenti di sinistra...). La Costituzione dà una definizione molto chiara di famiglia che è incompatibile con le ideologiche pretese lgbt, tant'è che la legge 76 del 20 maggio 2016 si rifà all'articolo 2 della nostra Carta Costituzionale definendo le unioni civili “formazioni sociali” e non all'art. 29 che specifica come la Repubblica riconosce la famiglia, cioè come “società naturale” (cioè preesistente alla legge e allo Stato) per cui non sono possibili aggiunte ideologiche. Ce ne sarebbero molte altre di considerazioni da fare ma vengo alla conclusione: con tutto il rispetto cari amici di Sinistra Italiana della sezione di Macerata, vi informo che le Sacre Scritture, che vi piaccia o no, non possono essere modificate a vostro uso e consumo. Inoltre prima di utilizzare termini come “oscurantismo, negazionismo” ecc. dovreste studiare, di certo evitereste pessime figure".

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