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il centrosinistra attacca la Giunta

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Domenica 1 novembre ricorreva il quarto anniversario dalla scomparsa di Tina Anselmi (25 marzo 1927–1 novembre 2016), una delle personalità di maggior rilievo nella storia dell’Italia Repubblicana. Una grande donna castellana.

Studentessa dell'istituto magistrale di Bassano del Grappa costretta, il 26 settembre 1944, a sopportare l’orrore insopportabile dei trentuno prigionieri impiccati dai nazisti per rappresaglia, appesi agli alberi del viale XX Settembre, oggi Viale dei Martiri. Un orrore che mai nella vita avrebbe dimenticato. Prima sindacalista e poi deputata della Repubblica a partire dal 1968, è stata tra le prime a occuparsi dei diritti delle donne e della famiglia. Tina Anselmi prima donna ministro della storia della Repubblica Italiana, scelta da Giulio Andreotti per il dicastero del Lavoro e della Previdenza Sociale. A lei si deve la legge sulle pari opportunità. Successivamente alla guida del ministero della Sanità, negli anni in cui fu approvata la riforma sanitaria con la quale fu istituito il Servizio Sanitario Nazionale. 

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A quattro anni dalla sua scomparsa la coalizione civica di centrosinistra "Castelfranco merita", ha voluto ricordarla con queste parole lanciando un duro attacco al Comune: «Vogliamo ricordare Tina Anselmi, ancora una volta con le parole, giacché la sua Castelfranco, dove nacque, che mai abbandonò, dove morì e dove ed è modestamente sepolta, non ha ancora saputo tributare il giusto ricordo, nonostante le molteplici richieste pervenute all'amministrazione da parte di varie associazioni nel corso del tempo. Vogliamo ricordare Tina Anselmi, mentre continueremo a lavorare affinché la sua città trovi modo di renderle onore, affinché chiunque e da qualunque parte del mondo arrivi a Castelfranco Veneto sappia di essere nella città di Tina Anselmi, che fu partigiana, sindacalista in difesa dei diritti delle donne, deputata della Repubblica Italiana, prima donna ministro della Repubblica, avversa al malaffare e, soprattutto, una grande donna».

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