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La discriminazione non è un'opinione: LGBTI+, un appello di e per la libertà

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Dai liberi cittadini (le firme in calce) un appello di libertà LGBTI+ ed alla libertà: "Da anni esiste un movimento ben finanziato e ben organizzato che contrasta il progresso, i diritti delle donne, quelli delle persone LGBTI+, e quelli di tutti i cittadini che non si riconoscono in toto nel modello cristiano della "famiglia tradizionale". Lo abbiamo visto in azione al Congresso delle Famiglie a Verona. Questo movimento ha radici nel fondamentalismo religioso e nella destra estrema e promuove attivamente la violenza e la discriminazione.

Quelli che scenderanno in piazza sabato 11 luglio a Benevento (leggi), sebbene si presentino con un'immagine ripulita e un messaggio apparentemente condivisibile, sono in realtà gruppi omofobi, maschilisti, fondamentalisti religiosi e fascistoidi. Noi non abbiamo paura di queste persone, perché sono minoranza e sono dalla parte sbagliata della storia, verranno spazzati via e sconfitti dal futuro. Ma sentiamo l'esigenza di gridare a voce alta, in quanto persone LGBTI+ e non, nate e cresciute a Benevento, che i loro messaggi sono sbagliati, falsi, discriminatori, e inquinano lo spazio pubblico con scorie di un passato buio.

Sentiamo l'esigenza di dire a tutte le persone lesbiche, gay, bisessuali, trans, intersessuali, di Benevento e provincia che meritano una legge che li protegga dalla discriminazione che subiscono ogni giorno, costretti a nascondere parti della propria vita, a temere la violenza fisica, ad essere giudicati per il loro aspetto o comportamento. Questa legge esiste ed è necessario che venga approvata dal Parlamento al più presto.

I ragazzi che hanno spaccato il naso ad un nostro amico beneventano all'uscita di una discoteca gay stavano esprimendo una libera opinione? Il chirurgo che durante un'intervento ha imprecato "non è giusto perdere tempo a curare i f*oci!" stava esercitando la sua libertà di pensiero? I genitori che cacciano i figli di casa lo fanno in nome di quale diritto e di quale libertà?

La discriminazione non è un'opinione, nessuno sta cercando di mettere un bavaglio ai cittadini e alle cittadine italiane, non a quelle civili, democratiche, intelligenti e tolleranti. Potete nascondervi dietro uno slogan accattivante e a un nastro rosso, ma noi vi vediamo, vi riconosciamo e non resteremo in silenzio mentre diffondete odio a Benevento. Chiediamo a tutti i cittadini beneventani di fare altrettanto, diffondendo questo appello e manifestando il proprio dissenso, riconoscendo che questa questione riguarda tutti e tutte e non solo le persone LGBTI+ di questa provincia. Alcune di noi saranno presenti in piazza sabato per contrastare la diffusione d'odio non solo online ma anche dal vivo".

I sottoscrittori sono: Rosaria Palombino, Camilla Ranauro, Luca Pedicini, Nicolas Alan Casella, Claudia Lamparelli, Francesco De Santis, Caterina Ciarcia, Federica De Nigris, Gerardo Romei, Alda Parrella, Francesco Lepore, Isa Bellone, Cosimo Pica, Fabrizio Tinessa, Enrico Torzillo, Andrea Maio, Valentina Formato, Elide Apice, Vincenzo Palombino, Gianluca Battista, Giovanna Megna, Simone D’Angelis, Giulia Tesauro, Armando Saccomando Adana Tecla Tapa, Erminio Fonzo, Floriana Fioretti, Matteo Rocco Frasca, Ivana Ibelli, Anna Tinessa, Francesco Ucci.

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