Stampa

In Sudan le mutilazioni genitali femminili sono ora un reato - La Stampa

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Da oggi in Sudan le mutilazioni genitali femminili (MGF) sono un reato: è l’inizio di una nuova era per i diritti delle donne nella nazione africana. Il governo sudanese ha approvato un emendamento alla sua legislazione penale, in base al quale chiunque pratichi mutilazioni genitali all'interno di un istituto medico o altrove rischia tre anni di reclusione e una multa.

Secondo le associazioni che si occupano di difesa dei diritti delle donne, il provvedimento aiuterà a porre fine alle MGF, ma dovrà confrontarsi con la realtà di numerose comunità dove queste pratiche vengono considerate necessarie per dare marito alle ragazze. 

image

Si stima che circa 200 milioni di ragazze e donne in tutto il mondo abbiano subito una MGF, che viene praticata in almeno 27 Paesi africani e in parti dell'Asia e del Medio Oriente. Quasi nove donne e ragazze su dieci nel Sudan prevalentemente musulmano sono state sottoposte a mutilazioni genitali, secondo i dati delle Nazioni Unite.

La procedura di solito prevede la rimozione parziale o totale dei genitali femminili e può causare una serie di complicazioni anche molto gravi. Le ragazze possono morire dissanguate o per infezioni, mentre le MGF possono anche causare complicazioni fatali al momento del parto.

image

In Sudan più di tre quarti delle procedure sono condotte da infermiere, ostetriche o altro personale medico. In molti casi, la maggior parte dell'apertura vaginale viene ricucita dopo la rimozione dei genitali esterni, una pratica nota come reinfibulazione che può portare a cisti, lesioni all'uretra, dolore nei rapporti sessuali e incapacità di raggiungere l'orgasmo. 

image

In Sudan le questioni femminili sono diventate argomento di discussione solo nell'ultimo anno, dopo il ruolo di primo piano che donne e ragazze hanno avuto nelle proteste che hanno spodestato il dittatore Omar Hassan al-Bashir nell'aprile del 2019. Il primo ministro Abdulla Hamdok ha nominato donne ai dicasteri di affari esteri, gioventù e sport, istruzione superiore, lavoro e sviluppo sociale.

image

L’esecutivo di transizione del Sudan inserirà le nuove norme in un nuovo articolo del Codice penale, che richiamerà il Capitolo 14 della Dichiarazione costituzionale sui diritti e le libertà, approvata nell’agosto dello scorso anno. Il nuovo regime ha anche abrogato la precedente legge sull'ordine pubblico, che limitava fortemente la libertà delle donne di vestirsi, muoversi, associarsi, lavorare e studiare.

Alle donne era vietato indossare pantaloni o di lasciare i capelli scoperti in pubblico, o incontrare uomini che non fossero mariti o parenti stretti. Tuttora lo stupro coniugale e il matrimonio infantile non sono considerati crimini.

image

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna