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Le Ong si mobilitano: professionisti della Cooperzione e volontari in campo a sostegno dei più deboli

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

ROMA - Circa 1500 operatori, tra dipendenti e volontari, sono impegnati soprattutto in attività di sostegno alle fasce di popolazione più vulnerabili, supporto medico rifugiati, minori e senza fissa dimora, distribuzione di pasti e spese solidali, informazione sui rischi di contagio e supporto nell'applicazione delle direttive, educazione a distanza, sostegno ai partner locali nelle attività di solidarietà internazionale. Un team di dirigenti di AOI - l'Organizzazione che aggrega 113 Ong, 4 Federazioni e 8 Coordinamenti regionali - ha volontariamente deciso di attivarsi da più di 2 settimane per fornire informazioni utili ad affrontare le situazioni di rischio del personale espatriato, aiutandolo a restare in sicurezza nei Paesi o garantendone l’eventuale rientro in Italia. 

L'impegno delle ONG in questa emergenza. Le attività si rivolgono anche alle colleghe e i colleghi di CINI e Link2007, le altre reti di Ong, nel dialogo con la Farnesina e l’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo per salvaguardare progetti e iniziative in essere; promuovere iniziative di valorizzazione del lavoro in essere e partenariati per affrontare la crisi. "Abbiamo scelto - dice la portavoce dell'AOI, Silvia Stilli - di lanciare una Campagna di raccolta e diffusione dei dati sulle attività che le organizzazioni di solidarietà, Cooperazione e Volontariato internazionale aderenti ad AOI stanno realizzando nell’emergenza Covid19 in Italia e all'estero. Numeri relativi all'impiego di personale professionale e volontario: medici e paramedici, operatrici e operatori del sociale, educatrici ed educatori, dirigenti in attività di emergenza nelle varie aree del Paese".

Save the Children.

Ventimila mila persone, tra minori, famiglie vulnerabili e docenti, raggiunte sinora in tutta Italia grazie al programma d’emergenza “Non da soli”. In considerevole aumento le famiglie in difficoltà economica, che non riescono neanche a permettersi la spesa. Ancora molti i bambini e adolescenti che restano fuori dalla scuola per la mancanza di strumentazione tecnologica

Consegna della spesa e altri aiuti materiali. Come la distribuzione di tablet e connessioni internet ai nuclei in difficoltà; dal sostegno alle scuole per la didattica a distanza alle attività per i minori stranieri non accompagnati e le donne vittime di violenza domestica: l’impegno dell’Organizzazione perché nessun bambino sia lasciato indietro A due settimane dall’inizio del programma “Non da soli”, in risposta all’emergenza Coronavirus, Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare i bambini a rischio e garantire loro un futuro, ha raggiunto già 20.000 persone tra bambini e adolescenti, famiglie vulnerabili e docenti, lavorando nel rispetto delle norme, attraverso tutti i suoi progetti e una rete di 41 associazioni partner sul territorio italiano.

Le gravi ricadute economiche. La crisi economica provocata dal Covid-19 rischia di portare a un drammatico aumento del numero di minori in povertà assoluta, che in Italia sono già 1,2 milioni, una cifra più che triplicata in dieci anni dalla crisi del 2008 (passando dal 3,7% al 12,5% del 2018), è l’allarme dell’Organizzazione. Più di 1 famiglia su 4 si trova già in una condizione di insicurezza finanziaria e rischia di cadere in povertà se per tre mesi consecutivi dovesse rimanere senza una fonte di reddito. Un impatto economico al quale si aggiungono le conseguenze dal punto di vista educativo, in particolare sui bambini e sugli adolescenti dei contesti più svantaggiati i quali, con la chiusura delle scuole e le difficoltà di accedere alla didattica a distanza, rischiano di rimanere isolati, di fare passi indietro nell’apprendimento e di vedere aumentare il peso delle disuguaglianze educative.

La vulnerabilità dei minori stranieri. Ad essere colpiti da questa emergenza, ricorda ancora Save the Children, ci sono poi i minori stranieri non accompagnati, il cui percorso di inclusione rischia di essere bruscamente interrotto, così come i bambini la cui permanenza forzata in casa aumenta il pericolo di violenza domestica ai danni delle mamme. Senza dimenticare, naturalmente, i bambini e gli adolescenti direttamente colpiti dalla malattia, così come i loro genitori. In questi casi, di fondamentale importanza non solo l’aiuto materiale ma un sostegno psicologico per non essere da soli nell’affrontare le ansie e le paure.

I primi risultati del programma "Non da soli". Lotta alla povertà e sostegno materiale ai minori e alle famiglie. Sono stati finora presi in carico 165 nuclei familiari ai quali vengono consegnati kit alimentari, anche in considerazione del fatto che tanti bambini non possono più contare sulla mensa scolastica che garantiva loro almeno un pasto proteico al giorno. Allo stesso modo, attraverso i progetti Fiocchi in Ospedale e Per Mano, Save the Children sta accompagnando circa 380 neo e future mamme che stanno affrontando la delicata nascita di un figlio in condizioni di grande difficoltà e che vengono sostenute quotidianamente anche con l’acquisto e la distribuzione di beni per i neonati, come pannolini e omogeneizzati.

Il sostegno allo studio e alle scuole. Dal punto di vista educativo è in corso la distribuzione di 750 tablet e connessioni gratuite ai bambini e ai ragazzi delle famiglie più in difficoltà, per consentire loro di seguire le attività scolastiche a distanza e partecipare ad altre attività educative al di fuori dal contesto scuola. Dispositivi che vengono accompagnati da guide e tutorial rivolti alle famiglie per un uso sicuro e consapevole del web. Oltre ai tablet, l’Organizzazione sta anche distribuendo materiale didattico e di gioco educativo, come libri, materiale per il disegno e puzzle, per i bambini più piccoli.

Minori stranieri non accompagnati. L’emergenza Coronavirus rischia di avere un effetto pesante anche sul processo di integrazione avviato da tanti minori stranieri non accompagnati che si trovano nel nostro Paese. Per questo, attraverso i centri CivicoZero a Roma, Milano, Torino e Catania l’Organizzazione ha rafforzato, anche a distanza, tutte le attività di apprendimento dell’italiano, i laboratori artistico-musicali e i corsi di informatica. Kit di materiale educativo, inoltre, sono stati distribuiti in 45 comunità di accoglienza per minori soli, mentre prosegue il sostegno a coloro che vivono nelle situazioni di marginalità assoluta e che sono quindi esposti ai rischi di tratta e sfruttamento lavorativo. Ed operano a pieno regime anche gli sportelli legali e la HelpLine dell’Organizzazione (800.141016) per garantire ai minori non accompagnati e agli operatori che comunicano con loro servizi di orientamento e consulenze legali gratuite in più lingue.

Violenza domestica. Di fronte al rischio di aumenti dei casi di violenza domestica nei confronti delle donne e di conseguente violenza assistita per i bambini, dovute ai divieti di uscire dalla propria abitazione, l’Organizzazione ha definito delle linee guida diffuse agli operatori sul campo al fine di intercettare prontamente le situazioni di violenza e aiutare le donne nel percorso di segnalazione e fuoriuscita. In questo ambito è stato inoltre avviato un monitoraggio dei nuclei più vulnerabili anche attraverso il supporto di psicologi esperta in violenza domestica.

WeWorld lancia #RestiamoUniti

E' in atto da parte di WeWorld una raccolta fondi a sostegno di ospedali e personale sanitario e famiglie in Emilia-Romagna, Lombardia, Friuli Venezia Giulia e Liguria. Iniziative dedicate anche ai più fragili con aiuti speciali a donne vittime di violenza e bambini vulnerabili in tutta Italia. L’Organizzazione mondiale della sanità ha classificato l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del virus Covid-19 una pandemia, con 100 Paese colpiti su 196: solo in Italia abbiamo superato i 40.000 contagi e 3.000 decessi. Per questo WeWorld, organizzazione che da 50 anni si occupa di garantire i diritti di donne, bambini e bambine in 29 Paesi, compresa l’Italia, ha deciso di mettere in campo le proprie risorse per sostenere i più deboli, attivandosi per unire le forze e far fronte a questa emergenza. Per l'incolumità di medici e infermieri. I contagi aumentano e in molti presidi si rischia che i sistemi ospedalieri non possano fronteggiare il picco di contagi e la situazione diventi critica: per questo WeWorld, seguendo le indicazioni della Protezione Civile, lancia la raccolta fondi #RestiamoUniti per sostenere ospedali e personale sanitario e famiglie di alcune regioni particolarmente colpite dall’emergenza come Emilia-Romagna, Lombardia, Liguria e Friuli Venezia-Giulia, per garantire l’incolumità di medici e infermieri e contemporaneamente aumentare la capacità di risposta degli ospedali.

 

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