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L'Indonesia che odia l'emancipazione delle donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

In Indonesia c'è un movimento che si definisce, con orgoglio, anti-femminista. Nato a marzo 2019, si è infatti battezzato Indonesia Tanpa Feminisme che letteralmente significa Indonesia Senza Femminismo. Tutto è iniziato con una pagina Instagram che in realtà non ha avuto tutto questo successo: in tre mesi non è riuscita a superare i cinquemila follower (nel Paese i profili che possono considerarsi influenti ne hanno più di 50 mila). D'altronde i post propongono perle del tipo: «Non è il tuo corpo, non è una tua scelta», «Disinstalla il femminismo», e così via. D'altronde questo tipo di idee poco si discosta da quanto dicono alcuni leader islamici locali sul ruolo delle donne e sulla battaglia alla violenza sessuale. «Se non vuole fare sesso, stia zitta, si sdrai, non le farà male», ha detto in un video virale uno di questi signori.

STORIA DEL FEMMINISMO INDONESIANO

Eppure in un Paese dove chi nasce femmina è condannata ad avere un ruolo marginale, il femminismo è un'arma sempre più importante. Un'arma che esiste ormai dall'era coloniale, quando un gruppo di donne sono diventate eroine nazionali per le loro battaglie. La più popolare è Raden Adjeng Kartini che utilizzava le poesie come forma di ribellione contro l'ineguaglianza educativa tra i sessi. Anni dopo è arrivato il Movimento delle donne indonesiane (Gerwani) che non è mai riuscito a decollare davvero. Colpa, oggi come ieri, della religione. Quello che manca è una contestualizzazione del femminismo nella vita quotidiana locale delle indonesiane e nell'ottica islamica. Come riuscì a fare il movimento Aisyiyiah che, fondato nel 1917 da Nyai Ahmad Dahlan, integrava con successo i valori religiosi l'empowerment femminile toccando temi come istruzione, sanità e servizi sociali. Con questa prospettiva andrebbe affrontato anche oggi il tema, slegando il fenomeno dall'idea che molti hanno come qualcosa di importato dall'Occidente. E gli esempi attuali non mancano. Basta pensare alle madri della Papua rurale (una regione dell'Indonesia) che hanno chiesto e ottenuto la creazione di un mercato locale per contribuire a migliorare le condizioni della famiglia. Perché, come ormai sappiamo, l'occupazione femminile porta anche benefici economici. Argomenti di cui in Indonesia si parla poco. Peccato perché raccontare queste cose potrebbe educare e sensibilizzare sul tema.

LE FEMMINISTE INDONESIANE ESISTONO

TheJakartaPost ha riportato le impressioni di alcune donne a poche settimane dal debutto del profilo Instagram Indonesia Tanpa Feminisme. Una 24enne ha spiegato di sentirsi a disagio a causa della presenza di un gruppo del genere sui social: «Hanno una visione sbagliata del femminismo», ha detto. E non è la sola, come spiega Nadya Melati, attivista e direttrice del Centro risorse sugli studi di sessualità dell'Università dell'Indonesia, che ha bollato il gruppo come qualcosa di marginale ed influente rispetto ai progressi del Paese verso l'emancipazione (e le Women's March organizzate dal 2017 lo dimostrano). D'altronde, sottolinea all'ABC la dottoressa Dina Afrianty, ricercatrice all'Università La Trobe, la novità non è l'anti-femminismo, ma l'uso smart delle piattaforme digital per diffondere questo tipo di idee puritane e conservatrici e conquistare consensi.

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