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Per la card dei musei di Bologna una vignetta sessista: è polemica

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

BOLOGNA - Si vede una donna nuda, coperta nelle parti intime da fiocchi di carta regalo, sulla porta di una stanza, che si rivolge a un ragazzo: "Preparati per un regalo molto speciale...". Vignetta successiva, il giovane a occhi chiusi accanto a un albero di Natale: "Fa che sia la card Musei Bologna". Apparsa sul profilo Instagram della card dei musei del Comune, come storia, che dura 24 ore, per publicizzare la tessera di ingresso, ha scatenato un vespaio. L'indignazione dei cittadini è arrivata ieri all'assessore alla Cultura che ha fatto rimuovere il fumetto. imageLa vignetta incriminata Vignetta sessista, quanto di peggio si possa pensare, ancora una volta il corpo delle donne mercificato: così l'ira degli utenti in Instragram e non solo. L'assessore concorda, è arrabbiato, anticipa che saranno presi provvedimenti contro l'agenzia di comunicazione esterna che l'ha pubblicato. "Si sono scusati, hanno detto che volevano sperimentare nuove forme di comunicazione in modo scherzoso, ma qui non c'è niente di innovativo e non si scherza sul corpo delle donne - dice Lepore - il Comune ha fatto della battaglia per i diritti e il rispetto delle donne una bandiera, tante sono le nostre campagne su questo. Chi lavora per noi lo deve sapere, questo episodio è grave"."La vignetta è di una stupidità assoluta. Sono allibita, il sessismo è così introiettato che ti cascano le braccia: il corpo delle donne ancora una volta ridotto a oggetto di piacere", contesta Chiara Risoldi, psicoterapeuta, presidente della Casa delle donne per non subire violenza di Bologna. "Nella vignetta potevano mettere una play station se volevano dare un messaggio di un ragazzo che preferisce la cultura". Per Federica Mazzoni, presidente della commisisone Cultura e coordinatrice donne del Pd, la vignetta è "da terza media": "I musei a Bologna non hanno bisogno di questa promozione. Episodio increscioso, un uso trito e ritrito degli stereotipi che indigna e annoia, una rappresentazione delle donne svilente. Più che uno scivolone dell'amministrazione però è la riprova di quanto il Comune vigili e sanzioni questi episodi".Il fumetto è opera dell'agenzia "Profili" che da circa tre anni segue la comunicazione dell'assessorato alla Cultura, compreso la promozione social della card per i musei. "I miei dipendenti non erano stati informati, sarà l'agenzia, con la quale abbiamo sempre lavorato bene, a risponderne. Un provvedimento ci sarà. E' una vignetta sessista, sbagliata, non è possibile usare il corpo delle donne per scopi commerciali, un fumetto da censurare", continua l'assessore. "Sarà stato visto da una decina di utenti su Instagram, a me sono arrivate immediatamente le loro segnalazioni". Il caso è stato sollevato da Il Resto del Carlino. La campagna di comunicazione della card ha coinvolto quest'anno anche il giovane youtuber di successo Luis Sal. Ma è sul fumetto che il Comune è scivolato.
Argomenti:
provincia Bologna
Sessismo
Protagonisti:
Matteo Lepore
Chiara Risoldi
imagedi ILARIA VENTURIimageimagedi ELEONORA CAPELLIimagedi ROSARIO DI RAIMONDO

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