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«Impedire la discriminazione della maternità nel mondo del lavoro»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

«Si parla spesso di discriminazione in ogni campo della nostra società, si levano scudi per ogni stormir di fronda non gradita ai sacerdoti del politicamente corretto. Ma si tace o non si considera che una delle più grandi e taciute discriminazione è quella rivolta al genere femminile nel mondo del lavoro. La discriminazione verso le mamme, come hanno recentemente messo in luce i dati delle dimissioni in Emilia Romagna, sono evidenti: ben 3.609, terzo dato dopo Lombardia e Veneto», commenta in un comunicato Massimo Polledri, responsabile Famiglia e Identità Lega Emilia.

«Arriva un momento nella vita di una donna nella quale di fatto deve scegliere tra lavoro e cura del figlio. E in tante fanno scelte obbligate. Ecco, quello è il momento in cui circa una donna su tre (il 37%) abbandona il proprio posto di lavoro; nei dati in questione non compaiono, tra l’altro, i licenziamenti. Per questo, credo sia necessario attuare politiche a sostegno delle donne che decidono di creare una famiglia ma, allo stesso tempo, rimettersi in gioco nel mondo del lavoro dopo i primi anni di vita del bambino e non essere considerate dipendenti di serie B. Ma prima di tutto se ne deve parlare. Sarà una mia impressione ma i diritti delle mamme, il tempo che deve essere trovato per la cura del figlio, sia un tema di fatto scomodo o che va confinato nella sfera del privato. Non vedo suscitare passioni nella politica, nel mondo sindacale o femminista».

«La famiglia è un tessuto sociale primario in via di estinzione. Investire su di essa equivarrebbe, quindi, a investire sul primo, essenziale ammortizzatore sociale», conclude.

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