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I fatti dell'anno: Serena Williams paladina delle donne ai tempi di #TimesUp

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

image Un anno vissuto pericolosamente, a volte sull’orlo di una crisi di nervi, sempre in prima linea. Sul campo da tennis e soprattutto fuori, nel movimento per i diritti delle donne, #MeToo e #TimesUp, anche se nel caso di Serena Williams sport e impegno tendono a coincidere.

Chiude il 2018 con una serie di successi la regina afroamericana: tornata nella top 20 della classifica mondiale dopo il periodo difficile seguito alla nascita della primogenita Olympia, inserita da Forbes nella classifica delle cento donne più potenti del pianeta, per non farsi mancare nulla ha lanciato una nuova collezione di abbigliamento: pezzi di intimo modellante, reggiseni sportivi, felpe e pantaloni da jogging.

Il 2018 della regina del tennis, tuttavia, verrà ricordato per altri due fatti: il caso “catsuit”, la tutina nera aderente stile Black Panther indossata dalla tennista durante il Roland Garros per favorire la circolazione del sangue, prima vietata e dopo qualche mese autorizzata dall’associazione del tennis femminile, e soprattutto la clamorosa sfuriata contro l’arbitro portoghese Carlos Ramos durante la finale degli Us Open, vinti meritatamente da Naomi Osaka, prima giapponese a conquistare uno Slam.imageDifficile dimenticare lo show di Serena, lo sguardo di fuoco, l’indice puntato contro l’impassibile Ramos, accusato dalla tennista di averle rubato un punto dopo due avvertimenti. Il primo per “coaching”, ovvero per aver ricevuto delle indicazioni su come giocare dal suo allenatore, seduto in tribuna. Il secondo inevitabile, visto che la Williams aveva frantumato una racchetta per la rabbia, dopo aver perso un game. «Ladro», così Serena ha apostrofato l’arbitro, che a quel punto l’ha sanzionata e ha dato un game alla Osaka scatenando il finimondo.«Non ho mai rubato in vita mia, sono una mamma, ho una bambina e tu mi derubi. Ogni volta la stessa storia. Lo fai perché sono una donna? Ti devi scusare con me», ha gridato Serena all'arbitro.

Sanzionata con 17mila dollari di multa, ha ribadito le accuse nella conferenza stampa post-gara: «Ho sentito tante altre volte degli uomini rivolgere insulti peggiori di “ladro” all’arbitro e non hanno ricevuto penalità. Sono qui per l’uguaglianza dei sessi, lotto per le donne. L’arbitro non si sarebbe mai comportato così nei confronti di un uomo. È un’azione sessista».

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