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Trump, gli insulti sessisti e il pulpito della presidenza Le parole sono importanti

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Il suo disprezzo per le donne non è una notizia, nemmeno quello per i giornalisti. Del resto è il candidato che durante i comizi additava i reporter alla folla perché li ricoprisse di urla e insulti. Non è una notizia neanche il fatto che detesti le critiche e impazzisca quando arrivano da una donna. O che preferisca la Tv via cavo ai briefing dei suoi consiglieri, e si senta in dovere, senza timore che sminuisca il suo status, di rispondere agli attacchi dei media con tempeste di tweet dal linguaggio molto poco presidenziale. Non sono una notizia le parole usate. Abbiamo già sentito «maiale», «grassa», «chi la eleggerebbe con quella faccia» (la sua rivale alle primarie repubblicane, Carly Fiorina), «non ha la resistenza necessaria» (Hillary), «le usciva sangue dagli occhi e non so da dove altro» (la giornalista Megyn Kelly), «uscirei con mia figlia» (Ivanka), o il terribile audio di un decennio fa in cui diceva che «prende (le donne) dalle parti intime».

Il tweet e il dibattito pubblico

Eppure, il tweet di Trump contro la giornalista di Msnbc Mika Brzezinski, figlia del consigliere per la sicurezza nazionale di Carter, scomparso a maggio, e amica, fino a qualche mese fa, del presidente, sposta l’asticella un po’ più in là. «Pazza con basso quoziente intellettivo», l’ha definita, e ha raccontato che quando l’ha incontrata nel resort di Mar-a-Lago a Capodanno «sanguinava malamente per un lifting facciale» (Brzezinski ha detto a Vanity Fair che in realtà le avrebbe chiesto il numero del chirurgo). Sposta l’asticella più in là perché questa volta – a differenza che in passato – Trump insulta una donna dal «bully pulpit» della presidenza. Ora, che effetto può avere sul discorso pubblico un presidente che dice frasi simili? Non diventa forse più accettabile ripeterle, non ci saranno più persone là fuori che riterranno appropriato usare quel linguaggio o ostentare simile disprezzo?

L’ossessione contro le donne

Certo questa non è solo una faccenda di sessismo – c’è la guerra tra la Casa Bianca e i media di mezzo – ma come ha sottolineato Joe Scarborough, fidanzato di Mika e co-conduttore del programma (nonché ex deputato repubblicano), in quelle parole c’è di più: «La prende molto più sul personale quando si tratta di donne, diventa più feroce. È ossessionato dalle donne, ha paura delle donne». Ad aizzare nel tempo Trump contro Brzezinzki e Scarborough sarebbe stata la rivelazione durante il loro show che Kellyanne Conway, consigliera del presidente, avrebbe detto in privato dopo un’ora passata a difendere l’allora candidato, di essere disgustata da lui, al punto da avere bisogno di «farsi una doccia». Se lei ha negato con veemenza, sono tante le donne repubblicane a disagio. Alcune dopo l’attacco a Brzezinzki hanno parlato pubblicamente, come la senatrice del Maine Susan Collins, che è stata, anche nel nome dei diritti delle donne, tra i membri del Gop responsabili di aver fermato la «controriforma sanitaria» (stilata da un gruppo di 13 senatori, tutti maschi).

Il silenzio di Ivanka

Ma poi ci sono le Sarah Huckabee Sanders, la portavoce del presidente che in conferenza stampa l’ha difeso dicendo«Non capisco lo scandalo. Gli americani hanno eletto un combattente, non hanno eletto qualcuno che stia seduto e non reagisca». E quelle di Melania attraverso la sua portavoce: «Come la first lady ha già detto in passato, quando suo marito viene attaccato, restituisce il colpo dieci volte più forte». E c’è il silenzio di Ivanka. E c’è quel 53% di donne bianche che ha votato Trump e l’ha spinto alla presidenza. Lo sdegno bipartisan delle élite servirà a poco finché Donald saprà che i suoi, per quanto si agitino e a tratti lo bacchettino, non abbandoneranno la nave. Ma bisogna evitare il rischio assuefazione, perché le parole sono importanti, e quelle di un presidente di più. A chi ha mandato loro messaggi di solidarietà Brzezinski e Scarborough hanno risposto: noi stiamo bene, l’America no.

1 luglio 2017 (modifica il 1 luglio 2017 | 13:36)

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