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 : Violenza: 24 novembre Manifestazione nazionale
Inviato da webmaster il 15/11/2007 19:20:00 (520 letture)

UDI - Unione Donne in Italia

Una manifestazione contro la violenza che i maschi esercitano sulle donne - e i bambini - tocca le viscere.

E chiama prepotentemente ciascuna di noi ad esporsi, di conseguenza, a prendere posizione.

Abbiamo aderito rispondendo, prima di tutto, alle donne che l’hanno indetta, confidando sulla loro esperienza perché fosse garantita alle donne la titolarità dell’iniziativa.



Il 24 novembre noi dell’UDI manifesteremo per dire pubblicamente che non sopportiamo più questo mondo conformato dai maschi a loro misura, violenza compresa.



E quel giorno sarebbe un segno di pacificazione se gli uomini che criticano l’ordine patriarcale, facessero un passo indietro e lasciassero ad altre la responsabilità della presenza e dell’autorappresentazione.



Manifestare contemporaneamente non significa mai esporsi alla pari, noi lo sappiamo.

Mescolarsi alle donne, farsi accogliere, significa chiedere ai nostri corpi tutela, fornendo ad alcuni uomini l’agio di parlare contro altri uomini.

Con ciò si occulta il dato più importante rinviando all’infinito la sua discussione: ciascun uomo partecipa del simbolico che nutre la violenza sessuata, il femminicidio e i maltrattamenti.



Noi sappiamo che per cambiare veramente la realtà non servono nuovi strumenti legislativi, ma si deve intaccare quel simbolico fin dalle sue fondamenta.



Sono altri i gesti necessari per stabilire un dialogo reale tra i generi.

Occorrono intanto gesti di risarcimento consapevoli del danno che ognuna di noi subisce per il solo fatto di essere una donna.

E devono essere fatti verso le donne e verso gli uomini.

E non possono essere gli stessi.

Occorre esporsi dove è forte e prepotente il simbolico, perché solo lì avrebbe un significato farlo: pensiamo ai luoghi della quotidianità dove il loro corpo gli permette di confondersi mettendoli al riparo dalle aggressioni dei loro simili e pensiamo ai clienti delle prostitute che sono anche i loro padri, i fratelli, gli amici…



Sarebbe liberatorio per tutte e per tutti se alcuni uomini dichiarassero un autentico separatismo e trovassero delle forme politiche originali che, senza mimare il femminismo, segnassero l’inizio di un nuovo discorso.

Il separatismo declinato al maschile sarebbe una bella scommessa in un mondo in cui gli uomini parlano da sempre tra loro attraverso il corpo delle donne.

Sarebbe interessante vedere cosa metterebbero tra sé e il mondo.



UDI Sede Nazionale,

Via dell’Arco di Parma 15, 00186 Roma tel 06 686588 udinazionale@tin.it www.50e50.it

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Inviato da webmaster il 15/11/2007 6:30:00 (732 letture)

La politica italiana sta vivendo una fase molto delicata che è, al tempo stesso, di crisi e di rinnovamento, che impone a tutti i livelli istituzionali massima trasparenza ed efficacia, insieme ad una riflessione sulla partecipazione della popolazione alla gestione della cosa pubblica e sulle sue modalità di rappresentanza.

Le Consigliere della Provincia di Venezia sono impegnate, al di là delle singole appartenenze politiche, nel promuovere l’effettiva parità tra uomo e donna in tutte le realtà sociali, amministrative e politiche nelle quali operano.

A tal fine, considerano indispensabile che sia garantito lo spirito ed il dettato dell’articolo 51 della Costituzione Italiana che afferma: “Tutti i cittadini dell’uno o dell’altro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alle cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge.”
Ciò sostiene l’imprescindibile obiettivo della presenza di entrambi i sessi, in condizioni di parità, in ciascuna sede di rappresentanza istituzionale e di governo.

Questo principio di parità, fondamento della democrazia, dovrà essere uno dei principi ispiratori della nuova legge elettorale,di cui il Parlamento ha appena iniziato la discussione.

Sarà indispensabile riformare complessivamente il quadro istituzionale, per il raggiungimento di una rappresentanza paritaria di cittadini e cittadine.

Le Consigliere della Provincia di Venezia sostengono la necessità di una riflessione diffusa, che permetta di superare ogni possibile discriminazione e che, conseguentemente, adegui le norme di legge per costruire una reale parità nella rappresentanza di uomini e donne.

In tutte le assemblee elettive, dalle Municipalità e Comuni alle Province, dalle Regioni al Parlamento, si dovrà sviluppare un’azione concreta che produca un reale mutamento della politica italiana, nel rispetto effettivo delle condizioni di pari rappresentatività, così come espressamente indicato nella Costituzione Italiana.

Le Consigliere Provinciali (in ordine alfabetico):
Marina Balleello
Barbara Celegon
Laura Di Lucia Coletti
Paola Farina
Mariagrazia Madricardo
Elisabetta Populin
Clara Salviato
Loredana Serafini Amato



Venezia, 17 ottobre 2007

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 : IDV: MONTANELLI (RESPONSABILE DONNE), DISERTERO' FESTA DI VASTO
Inviato da webmaster il 6/10/2007 10:21:17 (644 letture)

Roma, 5 ott - ''La misura e' ormai colma, l'Italia dei Valori, il partito che professa gli ideali in cui credo e per i quali combatto da molti anni, e' condotto dal presidente Antonio Di Pietro in modo profondamente discriminatorio per tutte le donne''. Lo afferma Wanda Montanelli, responsabile nazionale del Dipartimento Politiche di Genere e presidente della Consulta delle Donne dell'Italia dei Valori, dipietrista della prima ora, da 10 anni al fianco dell'ex Pm, gli ultimi 5 con l'incarico di coordinare la rete di donne del partito. ''All'interno dell'Idv - dichiara Montanelli - e' stata messa in atto da Antonio Di Pietro una palese e scientifica discriminazione nei confronti delle esponenti di sesso femminile. Non vi e' alcuna possibilita' che una donna con competenza, intuito politico, impegno sociale e preparazione culturale possa trovare il minimo spazio. Le rarissime eccezioni a questo stato di cose non fanno che confermare la regola generale. Prova ne sia che scorrendo sul sito internet del partito la lista degli eletti si possono scorgere ben poche donne, e quelle poche sono spesso cooptate dall'esterno. Su 23 parlamentari abbiamo solo un paio di donne. Al governo, nei consigli di amministrazione, nelle istituzioni, ovunque sovrabbondano gli uomini del partito. E lo stesso si potrebbe dire per l'Ufficio di Presidenza e per l'Esecutivo del Partito. Profittando anche di una legge elettorale che consente alle segreterie partitiche di 'nominare' deputati e senatori, Antonio Di Pietro ha mostrato sino ad oggi un'inadeguata sensibilita' democratica e una scarsissima considerazione del valore delle donne, consentendo che gli articoli 2, 3 e 51 della Costituzione venissero bellamente disattesi, le leggi italiane ed europee sul diritto alla parita' derise e tutti i principi a tutela dei diritti femminili ignorati''. ''La verita' e' che l'IDV e' un partito condotto in modo maschilista, che in tutti questi anni ha voluto premiare gli uomini anche quando probabilmente meno capaci delle donne, persino se arrivati appena prima di una consultazione elettorale. La domanda e': Cosa deve fare una donna per ottenere una giusta, vera, democratica partecipazione alla Politica? Ecco perche' - conclude l'esponente Idv - non solo non partecipero' alla Festa Nazionale di Vasto dove, come avvenuto lo scorso anno, alle donne non verra' neppure data parola sul palco e ci si dovra' limitare ad applaudire gli uomini, ma nei prossimi giorni assumero' anche un'iniziativa di rilievo politico - e non solo - nella direzione di un riequilibrio democratico del partito Italia dei Valori.




POL 05/10/2007 13.56.29


IDV: MONTANELLI, PARTITO MASCHILISTA E DI PIETRO DISCRIMINA DONNE
IDV: MONTANELLI, PARTITO MASCHILISTA E DI PIETRO DISCRIMINA DONNE NON VADO ALLE FESTA DI VASTO AD APPLAUDIRE GLI UOMINI Roma, 5 ott. (Adnkronos) - ''La misura e' ormai colma, l'Italia dei Valori e' condotto dal presidente Antonio Di Pietro in modo profondamente discriminatorio per tutte le donne''. A parlare e' Wanda Montanelli, responsabile nazionale del dipartimento Politiche di Genere e presidente della Consulta delle donne dell'Italia dei Valori, che si definisce "dipietrista della prima ora". ''All'interno dell'Idv -dichiara Montanelli- e' stata messa in atto da Di Pietro una palese e scientifica discriminazione nei confronti delle esponenti di sesso femminile". "Prova ne sia -aggiunge Montanelli- che scorrendo sul sito internet del partito la lista degli eletti si possono scorgere ben poche donne, e quelle poche sono spesso cooptate dall'esterno. Su 23 parlamentari abbiamo solo un paio di donne. Al governo, nei consigli di amministrazione, nelle istituzioni, ovunque sovrabbondano gli uomini del partito. La verita' e' che l'Idv e' un partito condotto in modo maschilista, che in tutti questi anni ha voluto premiare gli uomini anche quando probabilmente meno capaci delle donne, persino se arrivati appena prima di una consultazione elettorale". "La domanda e': cosa deve fare una donna per ottenere una giusta, vera, democratica partecipazione alla politica? Ecco perche' -conclude l'esponente Idv- non solo non partecipero' alla festa nazionale di Vasto dove, come avvenuto lo scorso anno, alle donne non verra' neppure data parola sul palco e ci si dovra' limitare ad applaudire gli uomini, ma nei prossimi giorni assumero' anche un'iniziativa di rilievo politico -e non solo- nella direzione di un riequilibrio democratico del partito Italia dei Valori". (Pol/Col/Adnkronos) 05-OTT-07 13:54





POL 05/10/2007 14.24.47


IDV: MONTANELLI, PARTITO MASCHILISTA NON VADO A VASTO
IDV: MONTANELLI, PARTITO MASCHILISTA NON VADO A VASTO (AGI) - Roma, 5 ott. - "La misura e' ormai colma, l'Italia dei Valori e' condotto dal presidente Antonio Di Pietro in modo profondamente discriminatorio per tutte le donne". Lo afferma Wanda Montanelli, presidente della Consulta delle donne dell'Italia dei Valori, che si definisce "dipietrista della prima ora". "All'interno dell'Idv - afferma la Montanelli- e' stata messa in atto da Di Pietro una palese e scientifica discriminazione nei confronti delle esponenti di sesso femminile". "La domanda - spiega la Montanelli - e': cosa deve fare una donna per ottenere una giusta, vera, democratica partecipazione alla politica? Ecco perche' non solo non partecipero' alla festa nazionale di Vasto dove, come avvenuto lo scorso anno, alle donne non verra' neppure data parola sul palco e ci si dovra' limitare ad applaudire gli uomini, ma nei prossimi giorni assumero' anche un'iniziativa di rilievo politico, e non solo, nella direzione di un riequilibrio democratico del partito Italia dei Valori". (AGI) 5 OTT 07




FDG 05/10/2007 15.41.21

NOTIZIE FLASH: 2/A EDIZIONE - L'INTERNO (11)
NOTIZIE FLASH: 2/A EDIZIONE - L'INTERNO (11) Roma. ''La misura e' ormai colma, l'Italia dei Valori e' condotto dal presidente Antonio Di Pietro in modo profondamente discriminatorio per tutte le donne''. A parlare e' Wanda Montanelli, responsabile nazionale del dipartimento Politiche di Genere e presidente della Consulta delle donne dell'Italia dei Valori, che si definisce "dipietrista della prima ora". ''All'interno dell'Idv -dichiara Montanelli- e' stata messa in atto da Di Pietro una palese e scientifica discriminazione nei confronti delle esponenti di sesso femminile". "Prova ne sia -aggiunge Montanelli- che scorrendo sul sito internet del partito la lista degli eletti si possono scorgere ben poche donne, e quelle poche sono spesso cooptate dall'esterno. Su 23 parlamentari abbiamo solo un paio di donne. Al governo, nei consigli di amministrazione, nelle istituzioni, ovunque sovrabbondano gli uomini del partito. La verita' e' che l'Idv e' un partito condotto in modo maschilista, che in tutti questi anni ha voluto premiare gli uomini anche quando probabilmente meno capaci delle donne, persino se arrivati appena prima di una consultazione elettorale". "La domanda e': cosa deve fare una donna per ottenere una giusta, vera, democratica partecipazione alla politica? Ecco perche' -conclude l'esponente Idv- non solo non partecipero' alla festa nazionale di Vasto dove, come avvenuto lo scorso anno, alle donne non verra' neppure data parola sul palco e ci si dovra' limitare ad applaudire gli uomini, ma nei prossimi giorni assumero' anche un'iniziativa di rilievo politico -e non solo- nella direzione di un riequilibrio democratico del partito Italia dei Valori". (segue) (Adnkronos) 05-OTT-07 15:37

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Inviato da webmaster il 20/7/2007 10:49:44 (711 letture)

http://blog.libero.it/fiorisullapelle/


MONTALTO DI CASTRO (Viterbo) - Il Comune presta dei soldi ad alcuni minorenni, accusati di stupro di gruppo nei confronti di una coetanea, per sostenere le spese legali. E a Montaldo di Castro, in provincia di Viterbo, scoppia la polemica.

La scelta del primo cittadino Salvatore Caria (Ds) solleva infatti un vespaio: al centro della controversia, ci sono cinquemila euro a testa che il Comune ha messo a disposizione di alcuni dei minorenni accusati di violenza di gruppo. Lo scorso maggio, infatti, otto ragazzi tra i 15 e i 17 anni erano stati arrestati con l'accusa di aver abusato a turno di una sedicenne di Tarquinia. La violenza del branco si sarebbe consumata tra la fine di marzo e i primi giorni di aprile, e gli aguzzini avrebbero poi minacciato la giovane, intimandole di non rivelare quanto accaduto.

Ma proprio grazie alla denuncia della ragazza, gli otto erano stati fermati e messi agli arresti domiciliari. Adesso, il sindaco ha proposto di farsi carico della loro difesa con soldi pubblici. Si tratta di un prestito ("Gli interessati - spiega - hanno sottoscritto una garanzia attraverso al cessione degli stipendi) a sostegno dei minori che non sono in grado di provvedere da soli alle spese legali e non possono contare sull'aiuto delle famiglie.

"Lo abbiamo fatto - dice Caria - perché sono tutti minorenni e perché abbiamo applicato il principio di presunzione d'innocenza previsto dall'ordinamento. Inoltre, continua il primo cittadino, si tratta di un caso limite, reso tale dall'età dei presunti stupratori. "Anche se dovessero risultare colpevoli - conclude - le istituzioni avrebbero il dovere favorire il loro recupero e il loro reinserimento sociale".


Ma la scelta del sindaco solleva polemiche e questioni morali. Dalla segreteria provinciale della Cgil di Viterbo Miranda Perinelli parla di vergogna e scandalo. "Quei soldi pubblici - spiega - sono stati usati contro una sedicenne che ha avuto il coraggio di denunciare la violenza sessuale subita. E' incredibile ma è così".

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 : Cambia la faccia del potere? Emily ci prova
Inviato da webmaster il 15/6/2007 16:25:14 (615 letture)

Donne e idee per rinnovare la democrazia
22 giugno - napoliore - 9.30
Sala del Refettorio, Santa Maria la Nova


Da circa 10 anni siamo impegnate in Italia per chiedere l’introduzione di regole che permettano una maggiore trasparenza nei processi di scelta della classe dirigente politica e, soprattutto, garanzie per l’accesso delle donne alle cariche elettive e ai ruoli dirigenti. La rete di donne che si è coagulata intorno all’associazione – a livello nazionale e in tante realtà locali – ha contorni variegati, provenienze diverse nell’ambito del centrosinistra, ma è unita dalla consapevolezza che una tale situazione di “espulsione” dalla politica delle energie femminili non è più accettabile.
In questi mesi ci troviamo al centro di una fase cruciale per la nostra coalizione, impegnata nell’azione parlamentare e di governo, ma anche in un profondo processo di cambiamento che muterà i contorni della coalizione e, ci auguriamo, potrà rappresentare una spinta decisiva verso la riforma di un sistema e di una legge elettorale che si faccia carico della presenza femminile.
Emily vuole continuare ad essere un luogo di rete e di relazioni, uno spazio di confronto per tutte le donne: quelle impegnate nella costituente del Partito Democratico, quelle coinvolte nella nascita di SD, quelle che confermano il loro impegno anche senza l’adesione a un partito.
Vogliamo continuare a impegnarci per rendere possibile e visibile il confronto tra donne, sui temi delle regole e della trasparenza. Ci è sembrato importante creare un momento di riflessione sui tanti cambiamenti in corso, dal dibattito intorno alle regole - legge elettorale, costituenti – alle tematiche che rappresentano il vivere quotidiano: sicurezza, ambiente e rifiuti, convivenza.
Ci incontreremo a Napoli il prossimo 22 giugno, per il convegno “Cambia la faccia del potere? Donne e idee per rinnovare la democrazia”, dove hanno assicurato la loro presenza molte amiche e, tra queste, Rosy Bindi e Anna Finocchiaro.
Vorremo prepararci al convegno raccogliendo idee, riflessioni e proposte di tutte voi nostre socie per presentarle a quelle tra noi che hanno ruoli politici e istituzionali per far sì che il nostro rapporto di rappresentanza si rinnovi nell’obiettivo di costituire una democrazia paritaria attraverso modalità di partecipazione più diretta.
Puoi inviarci tuoi contributi via posta elettronica all’indirizzo emilyna@itb.it.
Anna Maria Carloni
Franca Chiaromonte

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