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DUE GIORNATE PER FESTEGGIARE IL LAVORO DELLA CONSULTA FEMMINILE DI MOLFETTA


Due giornate per festeggiare il lavoro della Consulta Femminile

27/05/2011 INGANNI è il titolo dell'emblematica installazione dell'artista Ada Costa, allestita nella sala consiliare "G. Carnicella", in occasione delle celebrazioni per il ventennale della Consulta Femminile. Un'opera che è un codice di identificazione delle problematiche femminili: un paio di scarpe rosse (richiamo alla seduzione) e alcune mele (la mela di Biancaneve o quella di Eva nell'Eden?) incastrate in un angolo, un muro costruito con mattoni di vetro, trasparente ma invalicabile, percorso da raggi laser che, per effetto della rifrazione, crea una serie di "legacci" all'interno del vetro.
L'installazione è stata realizzata da Ada Costa nel 1991, anno in cui, a Molfetta, è nata la Consulta Femminile. Sono trascorsi, dunque, 20 anni. Un traguardo non da poco.
Per celebrarli sono stati organizzati due appuntamenti, inseriti nel tema "Vent'anni di Consulta Femminile nel territorio 1991-2011. Il cammino delle donne continua... Immagini, Emozioni, Ruoli".
Il primo incontro, che si è svolto nella sala consiliare, è stato introdotto dalla lettura di alcuni "frammenti", ossia poetici pensieri tratti dagli scritti e dalle testimonianze delle donne straniere che, tra il 2004 e il 2005, hanno partecipato al corso di intercultura, realizzato proprio dalla Consulta Femminile, magistralmente interpretata dall'attrice Matilde Bonaccia.
Maddalena Altomare, presidente della Consulta Femminile, ha ripercorso la storia di una realtà che si è guadagnata la stima degli enti locali, cercando di occupare un posto attivo nella società per promuovere le politiche "al femminile". Venti anni contrassegnati da enormi difficoltà, critiche e delusioni, tutte superate grazie alla tenacia, alla caparbietà, al coraggio di coloro che si sono succedute all'interno dell'istituzione, donne che lavorano per le donne.
L'incontro, sul tema "Le donne: tra principi formali e diritti sostanziali", ha visto gli interventi del magistrato Maria Teresa Giancaspro e Luisa Giorgio, docente e componente del Comitato Pari Opportunità dell'Università degli Studi di Bari. Le relazioni hanno posto l'accento sul lungo cammino compiuto dalle donne per poter vedere riconosciuti alcuni diritti ed alla situazione attuale, concreta. Sono emerse luci e ombre che hanno evidenziato quanto sia necessario passare da una parità formale ad una sostanziale.
Alla serata sono intervenuti anche il sindaco Antonio Azzollini, l'assessore alla socialità Luigi Roselli ed i sindaci che hanno accompagnato il cammino della Consulta Femminile: Vincenzo de Cosmo, Annalisa Altomare, Guglielmo Minervini e Tommaso Minervini.
«Le problematiche femminili si intrecciano con quelle sociali, economiche e culturali del territorio» ha sottolineato l'assessore Roselli mentre il sindaco ha lodato l'associazionismo come ricchezza della democrazia e ha ribadito la necessità di rimuovere ogni ostacolo perchè il ruolo delle donne si affermi sulla base delle capacità di ciascuno.
L'importanza dell'impegno delle donne in ogni ambito del vivere sociale, dalla politica, alla cultura, all'economia ecc, è stata sottolineata da Guglielmo Minervini, il quale ha ribadito che le donne hanno imparato a guardare ai nessi, alla concretezza delle cose: è una differenza di sguardi che porta a una migliore soluzione dei problemi.
Una polemica è sorta in merito alle "quote rosa", osteggiate da alcuni, come il sindaco Azzollini, che le ritengono inutili, preferendo scelte basate esclusivamente sul "merito", e sostenute da altri, in primis dalle relatrici oltre che dai politici (e non solo) presenti, perchè considerate un correttivo necessario per ridurre l'atavico svantaggio con cui partono le donne. In particolare il sen. De Cosmo ha sottolineato la necessità di modificare la legge elettorale che non permette più di scegliere i parlamentari attraverso il voto di preferenza e proposto che nelle liste "blindate" ci sia, almeno, un'alternanza di uomini e di donne.
Particolarmente gradevole è stato l'intervento della bravissima attrice Carmela Vincenti che, da acuta "osservatrice", con la sua sagacia e la sua ironia, ha proposto alcune figure di donne fortemente caratterizzate. A farla da padrone, la "mamma", con un linguaggio «tutto suo»: "oggi ho una sedia di roba da stirare", "per il mio compleanno non voglio niente... voglio solo stare tranquilla", "da stamattina mi siedo adesso". Esilarante la "sposa italo-americana", figlia di italiani emigrati negli Stati Uniti e tornata in Puglia per sposare un italiano (ovviamente un lontano cugino).
Il giorno successivo si è svolto il secondo appuntamento, questa volta nella sala conferenze B. Finocchiaro della Fabbrica San Domenico. All'incontro, anch'esso introdotto da alcuni brani declamati da Matilde Bonaccia, sono intervenuti Paola La Forgia, presidente dell'Ordine dei giornalisti, che relazionato sul tema "Rappresentazione della donna nei mass media", Angelo Morea, docente di filosofia, che ha discusso di "Relazioni tra pari - sentimenti ed emozioni", Magda Terrevoli, presidente Comitato Pari Opportunità Regione Puglia, ed Elvira Zaccagnino, direttrice edizioni Lameridiana Molfetta, che hanno posto in evidenza "Il talento delle donne".
Sono state poi presentate le testimonianze dell'artista Ada Costa, di Maddalena de Virgilio, ricercatrice presso l'Istituto Genetica Vegetale CNR di Bari, Carme Giacopppo, Tenete di Vascello, comandante della Capitaneria di Porto di Monopoli, Betty Mezzina, sommelier relatrice AIS e di Annalisa Altomare, direttore del P.O. "don Tonino Bello". Isabella de Pinto

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