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LE PRESENZE FEMMINILI NEI POSTI CHIAVE, UNA MAPPA D' ESEMPIO

TRACCIATA MAPPA SU PRESENZA FEMMINILE IN POSTI CHIAVE (NOTIZIARIO ECONOMIA E LAVORO VALLE D'AOSTA

Una mappa delle presenze femminili e maschili negli organismi elettivi di rappresentanza politica e nelle posizioni decisionali di controllo negli enti pubblici e nelle societa' partecipate in Valle d'Aosta: l'indagine, pubblicata con il nome di 'Corto circuito', e' il frutto del lavoro della ricercatrice Silvia Pilutti, commissionato dalla Consulta regionale femminile della Valle d'Aosta, dalla Consigliera di parita' regionale e dall'assessorato alle pari opportunita' del Comune di Aosta. Secondo la presidente della Consulta femminile valdostana Annarita Nassisi, il lavoro ''fa il punto della situazione attuale'', contribuendo a ''superare gli ostacoli che impediscono alle donne di partecipare attivamente alla vita politica e amministrativa o di cimentarsi in ruoli istituzionali chiave''. Nassisi ammette che ''i dati raccolti non sono confortanti'': le donne sono infatti rappresentate nella misura del 14% nel Consiglio regionale della Valle d'Aosta e del 23% nelle assemblee comunali. Una sola rappresentante femminile e' presente nella Giunta regionale contro il 55% del Friuli Venezia Giulia, mentre nelle Giunte comunali la percentuale si attesta al 17% e il 10% ricopre la carica di sindaco e vicesindaco. Situazione non molto diversa se si vanno a contare le nomine all'interno delle societa' partecipate o degli enti controllati dalla Regione: dal 2000 al 2007, su 614 solo 79 erano donne, meno del 13 per cento. La ricerca, nelle sue conclusioni, offre tuttavia spunti per favorire l'ingresso delle donne nelle posizioni di responsabilita': ''La letteratura sul mercato del lavoro - scrive Silvia Pilutti - mostra come le donne risultino meno capaci degli uomini a trovare occupazione per mezzo di legami personali. Accrescere le relazioni e imparare ad usarle potrebbe essere un obiettivo per le donne impegnate nelle organizzazioni politiche e di rappresentanza, ma anche per le istituzioni, per favorire con efficacia una maggiore partecipazione delle donne alla sfera decisionale''. Ansa, Aosta 18 aprile.

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