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L'uomo che paga le multe: "è un diritto delle donne, sbagliato cedere alla paura"

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

L'IMPRENDITORE IN EUROPA, il continente dove è cresciuto, Rachid Nekkaz è un imprenditore di successo. In Algeria, paese di cui è originario, un politico che raccoglie il consenso dei giovani che sognano il cambiamento. Ma in tutto il mondo questo signore alto e dal sorriso ampio è noto come "l'uomo che paga le multe". Da cinque anni si è dato una missione: appunto quella di pagare le sanzioni per le donne di ogni paese europeo che vengono multate perché girano per le strade con il volto coperto dal velo integrale, che sia un niqab o un burqa. All'elenco delle sanzioni da regolare, da qualche settimana ha aggiunto quelle relative all'uso del burkini sulle spiagge francesi.Signor Nekkaz, ammetterà che il suo hobby è piuttosto particolare. Come le è venuta l'idea?"Voglio dire subito che sono contro il niqab. E anche contro il burkini. Secondo me indossarli non è un buon modo per tentare di integrarsi nei paesi europei. Ma allo stesso tempo non posso accettare che si limiti la libertà delle donne musulmane nello spazio pubblico. Va bene vietare il velo integrale negli uffici e nei posti di lavoro pubblici: ma nelle strade è un'altra cosa. Lo stesso vale per il burkini. Ho provato a dirlo, ma nessuno mi ha ascoltato. Così è nata la provocazione".Come funziona il sistema?"Facile, le donne che vengono multate mi mandano i verbali e io saldo il conto. Ormai sono diventato famoso e trovarmi è piuttosto facile: basta mandarmi una mail, l'indirizzo è su Internet. Di solito poi mi faccio fotografare quando pago e diffondo le immagini: altrimenti non sarebbe una provocazione".Quante multe ha pagato finora?"1.165 in Francia, 268 in Belgio, due nei Paesi bassi, una in Svizzera. La spesa complessiva in cinque anni è stata di 245mila euro".E per il burkini?"Ho sul mio tavolo cinque verbali che mi sono arrivati da Cannes e Nizza. Ero pronto a pagare, ma la decisione del Consiglio di Stato ora blocca tutto".Lei è cresciuto in Francia: non comprende neanche in parte la scelta dei sindaci?"No. Capisco la paura. Ma non questo attacco ai diritti delle donne musulmane. Non servono a nulla queste scelte estreme. Quindi, la soluzione per me è renderle ridicole. Si dovrebbe poter parlare, discutere, ma oggi in Francia questo nessuno lo fa. Ho scritto ai sindaci delle città che hanno imposto il bando: nessuno mi ha risposto. Ora ho scritto anche a Ban Ki-moon e spero che lui si faccia vivo. Lo ripeto: il burkini non mi piace. Ma come diceva Voltaire: non sono d'accordo con ciò che dici, ma sono pronto a morire perché tu possa dirlo".
Argomenti:
interviste esteri
Protagonisti:
Rachid Nekkaz

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