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«No ai pro vita nei consultori», Marrone ai manifestanti: «Nessun passo indietro»- Corriere.it

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

«Si mettano il cuore in pace, oltre trenta centri di aiuto alla vita hanno partecipato al bando in dieci ASL piemontesi, comprese tutte quelle torinesi». L’assessore di Fratelli d’Italia Maurizio Marrone sfida così le centinaia di manifestanti che sono raccolte in piazza Castello per dire no ai pro vita nei consultori. La protesta, organizzata dalla rete +194voci e da Non una di meno Torino, si sposterà nel pomeriggio di sabato 17 aprile in piazza Carignano, dove continuerà a chiedere a gran voce che non si facciano entrare le associazioni anti-abortiste nei luoghi dove le donne vanno a chiedere aiuto di fronte a una scelta così gravosa.

A inizio marzo gli uffici degli assessorati alla Sanità e al Welfare hanno inviato a tutte le Asl una nota per la proroga del bando utile ad aggiornare gli elenchi delle associazioni operanti nel settore della tutela materno infantile con le quali collaborare. Tra i criteri utili a partecipare alla gara una sede, personale qualificato, operatività da due anni sul territorio. Ma, soprattutto, la «presenza nello statuto della finalità di tutela della vita fin dal concepimento». Una scelta che ha fatto piovere critiche da ogni dove, ma oggi che le persone manifestano Marrone risponde che non intende fare mezzo passo indietro: «Andremo fino in fondo per garantire a queste associazioni l’apertura degli sportelli di volontariato negli ospedali. Altro che manifestazione per i diritti – continua riferendosi alla protesta - questa piazza ideologica protesta contro le politiche di sostegno alla maternità che la Regione Piemonte mette in campo per aiutare le tante donne costrette ad abortire per problemi economici e sociali, alla base della maggior parte di interruzioni di gravidanza, come dimostra anche il crollo di natalità registrato in questi tempi di crisi economica da emergenza covid. Pure i toni del mailbombing, che non ha risparmiato neppure gli uffici tecnici del welfare piemontese trasudano odio e intimidazione – conclude - ma prevarrà comunque la cultura della vita come libera scelta sostenuta dalle istituzioni».

Ad attaccare la manifestazione anche l’onorevole di Fdi Augusta Montaruli: «La piazza che oggi vorrebbe intestarsi la rappresentanza di tutte le donne, in realtà, rappresenta una minoranza ideologizzata capace solamente di protestare contro chi vorrebbe attuare politiche di sostegno alla maternità. la libertà di scelta delle donne deve essere tutelata per davvero, e questo lo si può fare soltanto offrendo tutto il supporto necessario a chi sceglie di proseguire la gravidanza».

In piazza con i manifestanti, l’assessore alle Pari Opportunità del Comune Marco Giusta: «Nel mezzo della pandemia più grave dell’ultimo secolo, la Giunta regionale parla solo di impedire l’aborto e favorire il gioco d’azzardo. Vergognosi. L’assessore stia sereno, il cuore di questa piazza batte e continuerà a battere finché questa porcata non sarà cancellata».

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