Stampa

Confindustria Digitale: «app "Immuni" va collegata a banca dati affidabile»

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

DIGITALE E CORONAVIRUS

di Simona Rossitto

image Cesare Avenia, presidente di Confindustria digitale

5' di lettura

L'app per il tracciamento dei contagiati deve essere accompagnata «dallo sviluppo di una banca dati sanitaria dei cittadini, perché non c'è app che tenga senza dati disponibili e affidabili». L'app cioè «andrebbe inquadrata subito in un progetto più ampio e ambizioso di sanità digitale in cui il tracciamento rappresenta il passaggio obbligato» per uscire dall'emergenza. Lo sostiene Cesare Avenia, presidente di Confindustria digitale, in un'intervista a DigitEconomy.24 (report di Radiocor e Luiss Business School), delineando un piano di interventi per gestire la crisi e in particolar modo la fase due, proprio puntando sulla digitalizzazione. Lo strumento tecnologico per attivare la banca dati «già esiste, è il Fascicolo sanitario elettronico, che ha articolazioni regionali che convergono verso una piattaforma nazionale messa a punto dall'Agid». In questo panorama, al fine di colmare il digital divide che ancora affligge l'Italia e procedere nella digitalizzazione, un ruolo importante lo ricopre il dibattito sulla creazione di un'unica infrastruttura di accesso, combinando la rete Tim con Open Fiber: «I benefici di una rete unica – dice – sono evidenti», «si può realizzare con una regia governativa autorevole e difendendo gli interessi di tutti gli operatori coinvolti».

Presidente Avenia, la digitalizzazione si è rivelata cruciale nella gestione della crisi, a che punto è l'Italia e quali le maggiori criticità?

Nel disastro che stiamo vivendo l'unica nota positiva è che tutti stanno toccando con mano l'importanza della digitalizzazione. Credo che una cosa fondamentale sia proprio il cambiamento culturale avvenuto, finalmente abbiamo capito tutti le potenzialità delle tecnologie digitali. Noi ne eravamo coscienti e per questo spingevamo in questa direzione. Non dobbiamo però pensare che, finita l'emergenza, torneremo a comportarci come in passato. Non dobbiamo dimenticare quello che stiamo vivendo e pensare invece a completare i processi di digitalizzazione, in modo da ampliare e rendere duraturi i benefici. Dobbiamo pure comprendere che quella che stiamo sperimentando è un'applicazione parziale delle opportunità che offre la digitalizzazione. Ad esempio, per quanto riguarda lo smart teaching si sta per fortuna correndo ai ripari, ma ci sono molte limitazioni, penso a quei bambini e a quelle famiglie che non sono collegati in rete o che hanno un Pc o tablet a disposizione. Che cosa stanno facendo? Quanti di questi bambini stiamo perdendo?

SFOGLIA IL REPORT COMPLETO

Come si potrebbe realizzare un'applicazione della digitalizzazione più ampia e profonda nella scuola?

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna