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"Tutt'altro genere di informazione". In Cineteca si parla del volume • Newsrimini.it

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Informare correttamente è compito di ogni giornalista, eppure ci sono troppi termini che vengono ancora usati alla leggera dagli operatori dell’informazione, inconsapevoli dei danni che, a lungo andare, può causare un certo modo di comunicare. Specie quando si affrontano i temi della violenza di genere o quelli legati al ruolo della donna nella società.

Di questo dibattono sabato dalle 9.30 a Rimini, in Cineteca Comunale, un centinaio di giornalisti partecipanti al corso di aggiornamento professionale organizzato dalla Fondazione regionale dell’Ordine ma aperto alla cittadinanza.

Al centro del convegno ci sarà il libro predisposto, lo scorso anno, dal Gruppo di lavoro Pari opportunità del Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, con l’aiuto di linguisti e addetti ai lavori. Il volume, destinato alle redazioni, ai freelance e a chiunque abbia a cuore un diverso e più corretto modo di comunicare e informare, si intitola “Tutt’altro genere di informazione”. Nel libro si affrontano di petto luoghi comuni sul linguaggio di genere, passando in rassegna i cattivi esempi offerti da molte testate e le buone pratiche messe in atto da altre.

La presentazione a Rimini del volume dell’Ordine, che sarà distribuito a tutti i presenti, era stata sollecitata in particolare dalla giornalista riminese Manuela Fabbri, autrice nei mesi scorsi con molti colleghi di un appello alla presidenza regionale dell’Ordine dei giornalisti. Nel documento chiedeva una informazione corretta e rispettosa della vicenda Notaro:Per i professionisti conciliare il diritto di cronaca che si deve ai lettori con la riservatezza dovuta alle vittime, anche di stupro, rappresenta una continua ricerca, non infallibile – spiega la Fabbri –. Non è facile non utilizzare immagini e dettagli che colpiscono e creano emozione, evitando di veicolare messaggi negativi, inevitabilmente morbosi e contaminanti per persone psicologicamente fragili. Noi a Rimini l’abbiamo rilevato soprattutto nel caso di Gessica Notaro col continuo utilizzo di immagini che la ritraggono abbracciata all’uomo che l’ha aggredita e sfregiata per sempre. Troppo spesso questo accade non solo sui social ma anche su media televisivi e cartacei, di ogni orientamento, anche di recente in occasione degli esiti del processo. Immagini e linguaggio: l’obiettivo che ci prefiggiamo è rendere più attenti gli addetti ai lavori, affinché manifestino maggiore attenzione e consapevolezza nell’utilizzo di messaggi che possano facilmente confondere l’apparenza di un amore con il rispetto che contraddistingue invece i sentimenti autentici, basati su condivisione ed eguaglianza, non certamente sulla prepotenza che conduce alla violenza”.

La presentazione del volume a Rimini è stata possibile grazie alla fattiva collaborazione del Comune e dell’assessorato alle Pari Opportunità, diretto dall’assessora Gloria Lisi. Il corso, introdotto dal consigliere regionale dell’Ordine dei giornalisti Michelangelo Bucci, vedrà la partecipazione dell’assessora comunale Anna Montini, di Gegia Celotti (consigliere regionale OdG Lombardia, già responsabile nazionale del gruppo di lavoro Pari opportunità e ispiratrice del libro), dello psichiatra Leonardo Montecchi. Quest’ultimo, in particolare, si occuperà del come sia corretto rappresentare le vittime e quali dettagli sarebbe bene evitare di fornire al pubblico. Modererà il dibattito la giornalista Manuela Fabbri.

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