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Se la politica litiga anche sui fondi per le vittime delle violenze

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Adesso il ministro della Giustizia Orlando promette un nuovo stanziamento da 10 milioni di euro e conferma che «con la nuova legge di bilancio saranno quadruplicate le risorse». Ma lo scambio di accuse tra partiti sugli indennizzi per le vittime di reati violenti, dimostra che anche un tema così delicato come quello che riguarda femminicidi e stupri, è già diventato terreno di scontro per la campagna elettorale.

Perché è vero che per la prima volta un decreto stabilisce il risarcimento per le vittime, ma è altrettanto vero che la legge è stata fatta soltanto dopo le sanzioni inflitte all’Italia dall’Ue. E soprattutto si tratta di cifre irrisorie, se si pensa che per gli orfani di chi viene ucciso dal coniuge sono previsti 8.200 euro, mentre chi subisce un’aggressione sessuale ha diritto ad appena 4.800 euro. Soldi che possono essere elargiti soltanto se si dimostra di avere un reddito minimo e al termine di una procedura complessa.

Si affida a un post su Facebook il Guardasigilli per sottolineare che «fino al 2016 nessun governo aveva mai previsto un risarcimento nel caso il cui l’autore di reato violento sia incapiente o non individuato», ma poi ammette: «È stato fatto un primo passo, non sufficiente dal punto di vista delle risorse, ma che ci ha consentito di far nascere il fondo. Non è l’unica cosa che abbiamo fatto su questo fronte. Anche dal punto di vista processuale ed extraprocessuale abbiamo dato vita al nuovo statuto per le vittime e avviato la costruzione di una rete di tutela e di supporto».

Azioni che non appaiono comunque sufficienti, visto che numerosi centri antiviolenza sono in grave difficoltà e altri hanno chiuso per mancanza di fondi. Il dicastero delle Pari Opportunità aveva promesso un sostegno che non è mai arrivato e sembra difficile che i 5 milioni promessi dal ministero dell’Interno possano bastare a fare fronte alle necessità.

Ma su tutto questo i partiti continuano a litigare con la Lega che giudica il provvedimento «vergognoso» e Forza Italia che definisce gli indennizzi «un’elemosina». Da due giorni il Movimento 5 Stelle parla di «offesa alle vittime alle quali è stato concesso un misero obolo» e il Pd con David Ermini accusa i grillini di «non aver votato la legge sul femminicidio» e attacca: «In tutti i casi noi non prendiamo lezioni dal partito che ha usato la Rete per attacchi sessisti ignobili per i quali dovrebbero solo vergognarsi». Tutti contro tutti, in attesa di fare nuove promesse quando ci sarà un’altra donna violentata o uccisa.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

2 novembre 2017 (modifica il 2 novembre 2017 | 21:06)

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