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Nel solo 2016 sotto protezione 1.172 persone sfruttate per sesso o per lavoro

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Giovani donne, uomini e minori. Nessuno sfugge alla tratta degli esseri umani. In Italia solo nel 2016 sono state 1.172 le vittime di questa piaga sotto protezione, di cui l’81,4% donne e nel 59,4% dei casi nigeriani (seguiti da romeni e marocchini, rispettivamente 7 e 5,3%). Quanto al tipo di sfruttamento, quello sessuale ha riguardato quasi sei vittime su dieci. A denunciare la gravità del fenomeno è il Rapporto Anti-tratta, illustrato questa mattina a Palazzo Chigi dalla sottosegretaria Maria Elena Boschi, nel giorno dell’undicesima edizione della Giornata europea contro la tratta di esseri umani. In occasione dell’incontro è stato presentato lo spot della nuova campagna anti-tratta realizzata per la prima volta con l’aiuto delle associazioni: hanno fornito storie vere di vittime liberate che oggi lavorano non più in schiavitù. Boschi ha annunciato che al prossimo G7 Pari Opportunità in programma a fine anno a Taormina la tratta sarà il tema centrale.

L’industria globalizzata dello sfruttamento sessualeSono ancora moltissime le persone che vivono in schiavitù: un milione in Europa, secondo le stime dell’Organizzazione Internazionale del Lavoro. Si calcola che siano oltre 20mila ogni anno le giovani donne, gli uomini e i minori che entrano nei sistemi di protezione e di assistenza delle vittime di tratta e/o di grave sfruttamento, e di questi circa mille sono in Italia. Il traffico di merce umana è un business che frutta svariati miliardi di euro, benzina che fa girare il motore delle economie illegali. Un’industria globalizzata per l’80% legata allo sfruttamento sessuale (di cui il 20% minori). Il 36% delle vittime nella sola Europa proviene dall’Africa, il 26% dall’Est Europa e il 9% dall’Asia. Oltre allo sfruttamento sessuale, le vittime sono schiave del lavoro (in agricoltura, nei laboratori manufatturieri, nel lavoro domestico), delle economie illegali forzate (spaccio di stupefacenti e furti), dell'accattonaggio e coinvolte in matrimoni forzati.

CHI CHIAMA IL NUMERO VERDE PER SEGNALARE LE VITTIMEPiù segnalazioni da servizi socio sanitari, forze dell'ordine ed enti del privato sociale

Nel 2017 stanziati 22,5 milioniI fondi messi a disposizione dall’Italia per contrastare la tratta degli esseri umani erano circa 8 milioni all’anno fino al 2015. Sono passati nel 2016 a 15 milioni circa per 18 progetti della durata di 15 mesi, mentre nel 2017 sono stati stanziati 22,5 milioni di euro per coprire un numero di progetti antitratta superiore (21) su tutto il territorio italiano.

Dal Piano nazionale antitratta alla cabina di regiaIl 26 febbraio del 2016 il governo - in ottemperanza a quanto previsto da un direttiva Ue - ha adottato il primo Piano nazionale antitratta e il primo programma unico antitratta. Il 2 agosto del 2016 è stata costituita una cabina di regia a carattere politico-istituzionale, per favorire la responsabilizzazione di tutte le istituzioni coinvolte (a livello di governo nazionale e territoriale/centrale) e per favorire il partenariato con l’associazionismo di riferimento.

imageLotta alla tratta, richiamo del Papa e di Mattarella: no ai nuovi schiavistiSegnalazioni al numero verde in crescita del 35% La battaglia contro questo fenomeno inizia dalla segnalazione degli abusi. Le chiamate al numero verde antitratta (800 290 290) sono sensibilmente aumentate : +35% nel primo semestre del 2017 rispetto all’analogo periodo del 2016 e +80% rispetto al 2015. Le segnalazioni di tratta al numero verde - attivo 24 ore su 24 in inglese, spagnolo, albanese, romeno, russo, moldavo, ucraino, cinese, polacco, portoghese, greco e arabo - nei primi sei mesi del 2017 sono aumentate del 160% rispetto allo stesso periodo del 2015. © Riproduzione riservata

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