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IL SILENZIO ASSORDANTE DEI LEADER DI SINISTRA SU SAMAN E LA DOLOROSA CRONACA DI UNA MORTE ANNUNCIATA

novellara

 

Che aspettano a dichiarare pane al pane i responsabili istituzionali e politici sul caso della morte efferata di Saman Abbas?
Balbettano e cincischiano, stanno fermi in mezzo al guado e non prendono in mano il problema della INCULTURA che permette il perpetrarsi di barbarie nel nostro paese dove già dal secolo scorso sono riconosciuti i diritti delle donne. La scrivente ha idee progressiste e di sinistra, ma constatando questa pavido atteggiamento da #cerchiobottisti non può che indignarsi. Bisogna dirlo chiaro e con durezza a chiunque ritenga di poter schiavizzare le donne, da dovunque provenga, italiano o no, che da noi “non c’è spazio per la vessazione e la barbarie”. Non ascolto niente di tutto questo in giro, non leggo prese di posizione nette. Deduco che in fondo in fondo ai troppi "spenti" politici ed alle istituzioni interessi poco la fine che può fare una ragazza che desidera solo vivere libera.
Da anni mi occupo del grave problema dei matrimoni forzati e precoci, ma anche qui è scarso l’interesse. Ogni tanto soloni senza costrutto fanno le loro analisi su talk show per richiamare il senso della “cultura” e l’importanza di conoscere l’”antropologia”. Tutte chiacchiere inutili, tutte baggianate per nascondersi dietro la foglia di fico della incapacità se non della #misoginia inconfessata.
Si appronti subito un “Contratto di accoglienza”, un documento di “dichiarazione sul proprio onore di rispettare i diritti delle donne” e lo si faccia firmare ad ogni persona che intenda vivere e lavorare sul suolo italiano. Un documento (tradotto nella lingua di appartenenza) in cui i firmatari predano atto che in Italia non c’è spazio per la barbarie e sono rigorosamente vietate le vessazioni contro le donne; una carta in cui si stabilisca che comportamenti contrari al contratto di accoglienza, o il rifiuto di filmarlo comportano l’esclusione dall’Italia.
Si fa qualcosa del genere in Francia con una sorta di patto di fedeltà ai Valori della Repubblica; e non ci si provi a dire che si tratti di razzismo. E’ vero il contrario. Sono veri e misurabili il razzismo e il pregiudizio dimostrato nei confronti delle donne che hanno inquinato un luogo accogliente come L’Emilia e Novellara. Da noi ci dovrà essere qualcosa di più. Al patto di fedeltà ai valori costituzionali deve aggiungersi l’impegno specifico sul rispetto dei diritti delle donne. Un documento tanto semplice quanto efficace. Che si aspetta a farlo? E se gli esponenti di sinistra non sanno scrivere lo faccia chiunque. Così ancora una volta potremo domandarci: “ Quanto poco valgono le donne per Letta and company?”

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Wanda Montanelli - Attività Pubblica

 

 

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