Stampa

GIORNATA MONDIALE UMANITARIA 2016

2 world humanitarian day ONERPO

Giornata Mondiale Umanitaria 2016: quale il senso?

Ognuno di noi può fare la differenza nella costruzione di un mondo più umano. È sulla base di questa consapevolezza che da alcuni anni, otto per l’esattezza, l’Organizzazione delle Nazioni Unite ha indetto per il 19 agosto la Giornata Mondiale Umanitaria (in inglese World Humanitarian Day), intesa come un’occasione di riflessione e sensibilizzazione su quanti uomini e donne si impegnano (e hanno dato la loro vita) nel compiere un servizio di aiuto umanitario. La data è stata scelta in memoria del tragico attentato terroristico al quartier generale dell’ONU a Baghdad (Iraq) nel pomeriggio del 19 agosto del 2003: allora morirono 22 persone e oltre un centinaio rimasero ferite.

Non si tratta di un caso unico di morte di operatori internazionali nel compimento del loro lavoro ma di certo del più grave attentato subito nella sua storia dall’ONU, direttamente attaccata sul territorio nel quale stava portando il suo supporto. Partendo dall’uccisione nel 1948 a colpi di pistola di Ole Bakke, norvegese membro delle forze ONU in Palestina, e appena due mesi dopo dello svedese Folke Bernardotte, mediatore ONU nel conflitto arabo-israeliano, passando dall’abbattimento dell’aereo su cui viaggiava nel 1961 il Segretario Generale dell’ONU Dag Hammarskjöld nel corso della guerra scoppiata alla proclamazione dell’indipendenza dell’ex Congo belga, nel citato attentato di Baghdad del 2003 morì anche Sergio Vieira de Mello, Rappresentante Speciale del Segretario Generale in Iraq e prima Alto Commissario per i Diritti Umani, e nel gennaio 2010 l’ONU dovette contare ben 102 morti tra i propri operatori presenti a Haiti al momento del devastante terremoto.

La Giornata Mondiale Umanitaria non vuole però ricordare solo i caduti dell’ONU. Le lapidi in loro memoria e i profili dei caduti sono ben presenti tanto fisicamente nelle sedi dell’Organizzazione quanto nelle singole sezioni di commemorazione inserite online. Oggi si intende invece fare memoria di tutti quegli operatori umanitari che sono stati uccisi, gravemente feriti o sequestrati nel corso della loro attività. Dal 2000 al 2015, 3578 tra attivisti, cooperanti e operatori sono stati vittime di attacco. Tra questi, come non ricordare gli italiani Giovanni Lo Porto, cooperante della ong tedesca Wel Hunger Hilfe, ucciso da un drone statunitense sul confine tra Pakistan e Afghanistan, e Cesare Tavella, collaboratore della ong olandese Icco Cooperation, ucciso a colpi di pistola nella capitale del Bangladesh. Due storie che sono state ampiamente trattate dai media nel corso del 2015 e dalle quali emerge l’essenza di questa Giornata: la celebrazione dello spirito migliore dell’essere umano, quello del mettersi al servizio dell’altro, del tendere una mano per fornire aiuto e assistenza alle vittime di conflitti e calamità naturali, del rischiare la propria vita per salvarne altre o per promuovere lo sviluppo e la tutela dei diritti umani. Quasi il volto positivo della globalizzazione delle comunicazioni e delle reti economiche-sociali-commerciali, che consente di conoscere e intervenire in tutto il mondo in tempi rapidi per far fronte a un’emergenza umanitaria i cui effetti saranno di certo devastanti su quel territorio ma i cui riflessi potranno essere avvertiti in tutto il mondo.

Con il susseguirsi di azioni terroristiche sul suolo europeo e l’intensificazione dei focolai di guerra civile in Iraq, Afghanistan, Siria e in numerosi altri Paesi del mondo, appare senz’altro necessario favorire questo spirito di umanitarismo, per non dire di fratellanza universale, sempre più eroso da timori, politiche sconsiderate e pericolose ideologie. Con quest’obiettivo lo scorso maggio si era già tenuto il primo World Humanitarian Summit, ossia un Vertice dedicato a strutturare un’agenda di intervento per la promozione “dell’azione umanitaria” allo scopo di costruire un sistema più efficace e attuale. I lavori si sono conclusi con il conferire ai leader mondiali 5 principali responsabilità, a cui sono stati chiamati a impegnarsi dinanzi all’intera umanità. In primo luogo, assicurare la pace, dunque prevenendo e trovando soluzioni politiche (e non con le armi) ai conflitti. Il mantenimento della pace e della sicurezza internazionali resta dunque il principale scopo del dialogo intergovernativo. Il secondo punto richiama la responsabilità dei governi a mettere a punto norme a tutela dell’umanità, ovvero dei diritti umani così come delle disposizioni fondamentali previste nei trattati del diritto internazionale. Il non lasciare nessuno indietro acquista il vigore di una terza responsabilità a carico dello Stato e si snoda tra l’inclusione dei rifugiati e dei migranti, così come dei poveri, degli emarginati e dei meno istruiti, e il rafforzamento delle potenzialità di uomini, donne e ragazzi per divenire agenti di trasformazione nella società. Una rivoluzione copernicana intende invece investire il sistema sociale: si chiede oggi di non fornire semplicemente aiuti alle persone ma di impegnarsi a porre fine alle necessità delle stesse. Un onere che passa dal rafforzare il sistema di welfare nazionale, all’anticipare le possibili crisi e inoltre all’allentare il divario nello sviluppo umano. Infine occorre investire nell’umanità: una responsabilità non da poco poiché accettare e agire sulle responsabilità condivise per l’umanità richiede un alto investimento a livello politico, istituzionale e finanziario, che non molti governi intendono assumersi. Un passaggio dunque altamente delicato, che rischia di far emergere che le tante buone intenzioni e le ormai inascoltate parole di sensibilizzazione si rivelino solo belle parole che minacciano di dissolvere l’assistenza umanitaria in agende ben più concrete infarcite esclusivamente di realpolitik.(Miriam Rossi, venerdì, 19 Agosto 2016)

http://www.unimondo.org

Leggi anche: Giornata umanitaria: la testimonianza di un operatore Caritas

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna