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CRITICITA' MEDITERRANEE, CICLO DI CONVEGNI ORGANIZZATI DALL'OSSERVATORIO MEDITERRANEO DI GEOPOLITICA E ANTROPOLOGIA (OMEGA)

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Emergenza ambientale in Mediterraneo (naturale e umana) e ruolo divulgativo dei media: Martedì 24 maggio 17,30, Circolo Ufficiali della Marina - Lungotevere Flaminio, 45, Roma

Convegno ospitato dal Circolo Ufficiali "Caio Duilio" della Marina, sito in Lungotevere Flaminio 45, e organizzato da OMeGA, con il sostegno dell'Ordine regionale dei giornalisti del Lazio, in collaborazione con Co-mai, la Comunità del Mondo Arabo in Italia; “Uniti per Unire”, Movimento Internazionale,Transculturale ed Interprofessionale; “Open Education and Open ResearchCouncil”.

Tema delle emergenze ambientali, dei cambiamenti climatici e delle conseguenze, geopolitiche sul Mediterraneo e i suoi popoli. Degrado dell’ambiente naturale del Mediterraneo, e di quello umano, ideologico, antropologico. -

Marco Lombardi, Professore associato presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, Milano, Responsabile dell’ITSTIME (Italian Team for Security,TerroristicIssues&ManagingEmergencies), Centro di ricerca del Dipartimento di Sociologia dello stesso Ateneo, presso cui insegna Gestione della crisi e Comunicazione del rischio, Teoria e Sociologia della Comunicazione di massa, Consulente tecnico della Procura del Tribunale di Roma sul fenomeno del terrorismo. Referente scientifico della Scuola Superiore della Protezione Civile istituita dalla Regione Lombardia; consulente della Fondazione ISMU, per le Iniziative e lo Studio della Multietnicità;

- Foad Aodi, Focal Point per l'integrazione in Italia per l'Alleanza delle Civiltà (UNAoc), Presidente dell'Associazione dei Medici di Origine Straniera in Italia {AMSI) e delle Comunità del Mondo Arabo in Italia (Co-mai) e del Movimento internazionale "Uniti per Unite" (U x U);membro del Dipartimento Salute Globale presso la FNOMCEO e già Professore a contratto in fisiatria presso l'Università di Roma la Sapienza; membro del Dipartimento della Sanità della Lega Araba in Italia con la quale ha sancito una costante collaborazione a partire dal 2000; In oltre 15 anni, Aodi ha lavorato per la promozione di attività volte allo sviluppo del dialogo interculturale ed inter-religioso;

- Germano Dottori, Docente del BA in International Studies presso l'Università Link-Campus University of Malta, titolare della Cattedra di Sicurezza Internazionale. Docente in Studi strategici presso la LUISS-Guido Carli. Dal giugno 2001 all’aprile 2006 è stato consulente del Presidente della Commissione Affari Esteri del Senato della Repubblica. Dal 1996 al 2006 è stato consulente presso la Camera dei Deputati ed il Senato della Repubblica in materia di affari esteri, difesa (dal 1998) ed aspetti ordinamentali di sicurezza interna (dal 2006). È Segretario Generale del Centro di Studi Strategici e di Politica Internazionale, basato presso la LUISS-Guido Carli, membro del Comitato di Redazione di Limes dal novembre 2009 e membro dell’Osservatorio Strategico di Nomisma dal dicembre 2009. È autore di numerose pubblicazioni e articoli;

- Elisabetta KustermannKechler Ferrari, fondatrice di “Open Education and Open ResearchCouncil”, esperta di commercio internazionale e socia di “Intelligenze Gestionali per il Credito e la Finanza SRL” (IGCF). Quale docente e esperta di commercio internazionale, ha contribuito alla formazione di diplomatici in Sudan/Gambia, ha ricevuto riconoscimenti da Fondazioni messicane «per meriti “umanitari”» ed è responsabile in Somalia di un progetto per l’organizzazione di nuovi corsi di laurea;

- Claudio Pacifico, una significativa presenza in aree di crisi del Medio Oriente: Primo Segretario e Console a Teheran durante la rivoluzione iraniana. Primo Consigliere e Vice Ambasciatore a Mogadiscio dall’87 al ’91; Ambasciatore a Dhaka dal ’91 al ’95; Ambasciatore a Khartoum dal ’97 al 2000 e a Tripoli dal 2000 al 2004; Ambasciatore al Cairo e Delegato presso la Lega degli Stati Arabi dal 2007 al 1° gennaio ’13; inviato speciale per il Mediterraneo e il M.O. nel 2013. Oggi, autorevole membro del Circolo Studi Diplomatici e tra i maggiori esperti delle problematiche mediorientali;

- Franco Rizzi, Giurisprudenza alla Cattolica di Milano, Storia del Risorgimento presso la Facoltà di Magistero, Professore associato di Storia dell'Europa e del Mediterraneo presso l'Università di Roma “La Sapienza” e successivamente Professore ordinario di Storia dell'Europa e del Mediterraneo presso l'Università di Roma. Ha insegnato in Francia, Gran Bretagna, Spagna ed in numerosi Paesi della riva sud del Mediterraneo. Ha inoltre collaborato, tra gli altri, con François Furet, Robert Mandrou e Maurice Aghulon del Collège de France. E’ stato Direttore aggiunto di Studi all’EcoledesHautesEtudes di Parigi. Ha approfondito lo studio dei rapporti esistenti tra i Paesi Europei ed i Paesi della riva sud del Mediterraneo ed ha svolto molti lavori sul Mediterraneo e l’Islam, sviluppando l’interesse per l'approfondimento di tematiche legate ai rapporti tra stati e società civili euro-mediterranee, lo studio delle tematiche dell’immigrazione e sugli aspetti culturali ad essa collegati. Ha scritto diversi libri su Mediterraneo, Islam e terrorismo ed è direttore della collana Diwan, edita dalla Castelvecchi Editore, una collana a cavallo tra saggistica e letteratura, politologia e storia, società e cultura. Viene fatto notare sempre un po’ sommessamente come le prime rivolte contro Assad furono provocate da problemi idrici; e in Tunisia si cominciò a causa dell'aumento del prezzo del pane.

In Libano ci sono proteste per la mala gestione dei rifiuti e per l'inquinamento. Il Mediterraneo sta morendo, di una morte sicura e irreversibile. La mano dell'uomo c'è andata pesante, aumentando a dismisura le cause del decesso: in primis l'enorme disastro ecologico provocato dalla diga di Aswan; subito dopo le grosse turbative agli equilibri chimici e delle specie viventi causate dalla crescente penetrazione di nuove specie attraverso un canale di Suez sempre più largo e sempre più profondo.
E poi scarichi industriali, scarichi delle navi e residui del lavaggio delle casse delle porta combustibili, sversamenti di idrocarburi dalle navi e dalle tante raffinerie piedsdans l'eau, colate di cemento sulle battigie, scarichi dei depuratori cittadini, pesca costiera e d'altura selvaggia, senza regole, senza controlli, o senza né le une né gli altri.
E dove non è arrivato l'uomo, che pure si è impegnato molto in questo ambito, ci sta pensando da sola la natura: creata artificialmente nell'acquario tropicale di Stoccarda, si sta espandendo in tutto il Mare Nostrum l'alga chiamata Caulerpa Taxifolia, o alga killer, altamente e velocemente infestante, inattaccabile da predatori naturali, inarrestabile, sterminatrice della Posidonia oceanica, che rappresenta la più efficace protezione contro l'erosione dei fondali marini e ricovero e fonte di sostentamento di molte specie ittiche.

Riusciamo ad immaginare la popolazione italiana, greca, croata, spagnola, tunisina, eccetera, non potersi più nutrire del suo pesce ed essere costretta a consumare, finché ce ne sarà anche lì, quello di altri mari? Quanti altri pescatori saranno condannati alla disoccupazione?
E del turismo mediterraneo che cosa ne sarà?
Per non parlare dei rifiuti organici ed inorganici provenienti sia dai 46.000 Km di litorale, sia dai consumi dei 500 milioni di persone che vi si bagnano i piedi, sia da tutte le nefandezze che costoro hanno edificato sulle rive dei loro Paesi. Ma anche dall’infinità di navi che attraversano il nostro grande lago. E molte di esse sono superpetroliere che non rinunciano alla scellerata abitudine dello spill-out, che riescono a fare regolarmente ed impunemente in virtù dell’assenza di controllo da parte delle forze di polizia marittima dei Paesi rivieraschi, anche in barba ai nuovi strumenti di rivelazione del fenomeno e scoperta dei colpevoli.
Quando i Mediterranei decideranno di sedersi tutti insieme ad uno stesso tavolo e di negoziare congiuntamente l’istituzione delle Zone Economiche Esclusive (ZEE) e delle Zone di Protezione Ecologica (ZPE), recependo completamente la Convenzione di Montego Bay del 1982 sul diritto del mare, sarà forse troppo tardi per ottenere la salvaguardia di quelle risorse che sono state per millenni e centinaia di generazioni fonte di vita e di sostentamento.
Sarà tardi per arrestare l’inesorabile avanzata della desertificazione, l’esaurimento delle risorse idriche e ittiche, la progressiva tropicalizzazione del clima…

Spunti sull’emergenza ambientale “naturale”

È questo un periodo in cui si rivolge grande attenzione, se non altro nelle intenzioni, verso i cambiamenti climatici del pianeta, che sempre più comunemente vengono attribuiti quale diretta conseguenza di attività umane.

La politica, l’economia, i media, riferiscono di tali cambiamenti dai rispettivi punti di vista, con una informazione non sempre efficace e ottimale nel consentire di comprendere cause ed effetti, costi e benefici, danni ed opportunità.
È comunque ormai certo che la qualità dell’aria, lo stato delle acque, la morfologia terrestre, sono entità complesse naturalmente in evoluzione, cui l’ecosistema si adatta per sopravvivere, costituendo un sistema planetario ove ogni elemento è necessariamente collegato agli altri.

Spunti sull’emergenza ambientale “umana”

Lo scenario strategico del Mediterraneo ed il deterioramento dei rapporti tra i mondi contrapposti inizia non in epoca recente e non a causa - per esempio - dell’attentato alle torri gemelle. Il guasto era significativamente germogliato da alcuni avvenimenti la cui portata si misura nelle loro proiezioni temporali, più che nelle loro immediate conseguenze: i guasti del riordino dei territori dell’ex impero ottomano causato dalla “sistemazione anglo/franco/russa del 1922”; le modalità con le quali nacque lo stato di Israele e l’avere consentito la radicale eradicazione, spesso cruenta, dei nativi e la colpevole responsabilità nella cattiva gestione internazionale delle fasi della sua creazione; le dinamiche di attuazione degli accordi internazionali che portarono alla globalizzazione nello sviluppo dell’economia e del mercato globale, unilateralmente in favore del consolidamento dei Paesi più solidi, anziché a sostegno di quelli ad economia più fragile; lo sconsiderato abbattimento delle strutture sociali ed economiche delle società più tradizionali, tacciate di arretratezza ed antidemocraticità.

- Sede e orari: Circolo Ufficiali MM, sito a Roma, in lungotevere Flaminio 45, dalle 1800 alle 2100.

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