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IN FINLANDIA PREMIER DONNA. DUE DONNE AL POTERE

Mari Kiviniemi è il premier della Finlandia, due donne al potere del Paese


Il Governo della Finlandia da oggi si tinge ancora più di rosa. Un'altra donna e mamma, arriva ai vertici dello Stato: Mari Kiviniemi, del Partito di Centro, 41 anni e 2 bambini, figlia di contadini e laureata in scienze politiche è primo ministro; così come Tarja Kaarina Halonen, 67 anni è ormai da 10 anni presidente della Repubblica. E non è tutto. Il Paese ha 11 ministri donne su 20. Non è quindi la numerosa presenza femminile al governo del Paese la notizia, ma il fatto che in Finlandia è la prima volta nella storia che due donne contemporaneamente occupano i due posti più alti dello Stato.

In Finlandia la questione "quote rosa" non esiste, perché la presenza femminile in tutte le professioni ha radici antiche e solide. Le donne in questo paese hanno potuto votare già nel 1906, quando ancora in altri paesi era un traguardo quasi non ancora in discussione. Nelle prime elezioni parlamentari finlandesi, concesse nel 1907, già 19 fra gli eletti dal popolo portavano la gonna: una percentuale incredibile per le tradizioni politiche del tempo. La prima donna entrò nel governo nel 1926, come ministro degli Affari sociali. E fra i 550 ministri succedutisi nei 70 governi da che il Paese è indipendente, le donne ci sono sempre state in buon numero e anche con portafogli «pesanti»: da Elisabeth Rehn, ministro della Difesa nel 1995, a Tarja Kaarina Halonen, ministro degli Esteri e speaker del Parlamento prima di salire alla presidenza della Repubblica; o ad Anneli Jäätteenmäki, altra donna premier, nel 2003, seppure solo per 69 giorni (la buttò giù uno scandalo). Da anni, nell'Eduskunta, il Parlamento nazionale, difficilmente la percentuale delle donne scende al di sotto del 38%.

Mari Kiviniemi avrà un compito non facile in Finlandia: se le banche austriache o tedesche sono esposte in Paesi come l'Ungheria, o la Lettonia, o la Romania, quelle finlandesi hanno nervi scoperti proprio sul Baltico, in quell'Estonia che per ragioni storiche e culturali resta una sorta di «sorella minore», e che sta per aderire all'euro. Chi conosce la signora Kiviniemi assicura comunque che ha nervi saldi, come le lame dei pattini sui cui trascorre molti pomeriggi domenicali. Qualche mese fa, nel mezzo di una tempestosa riunione del suo partito, cercando di restar seria propose una mozione per far riscaldare l'acqua troppo fredda nella piscina interna del Parlamento: e il litigio che già stava per scoppiare fra gli «altri», gli uomini, si sciolse in una risata.

21 giugno 2010 |

Info: blitz quotidiano.it

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