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INTESA CONTRO LE DISCRIMINAZIONI SUL LAVORO. IN REGIONE 3.600 DONNE SI DIMETTONO: IL 37% PER ACCUDIRE I FIGLI

 

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Sette articoli per contrastare le discriminazioni di genere nei luoghi di lavoro e tutelare le madri e i padri lavoratori. Promuovere una cultura della reciprocità, del rispetto, della valorizzazione della genitorialità anche in azienda. Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa sottoscritto oggi in Assemblea legislativa tra la consigliera di parità Sonia Alvisi, nuova figura di garanzia regionale dell'Assemblea legislativa e Stefano Marconi, responsabile dell'Ispettorato del lavoro interregionale di Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia-Romagna e Marche, in collaborazione con le associazioni sindacali.

Lo dice un comunicato della Regione Emilia-Romagna, che prosegue:
Non è un caso che questo protocollo - il cui scopo è quello di contrastare e governare le dimissioni premature dal lavoro legate all'accudimento dei figli - sia una delle prime azioni messe in campo da Alvisi, la cui funzione, prima in capo all'assessorato al lavoro, è ora collocata nell'area dei diritti del parlamento regionale: le consigliere e i consiglieri di parità, organizzati su base territoriale provinciale, si occupano di promozione delle pari opportunità, di vigilanza e rilevazione di situazioni di discriminazione di genere nel mondo del lavoro.

Parlando di numeri, la Regione Emilia-Romagna registra un tasso di occupazione femminile del 63%, superiore di 5 punti alla media nazionale, ma i problemi di accesso delle donne al mondo del lavoro permangono. Il problema principale resta quello delle dimissioni volontarie. "Nel nord Italia- ha spiegato Marconi- sono una cifra molto più alta rispetto al resto del Paese: si parla, infatti, di 21.926 dimissioni presentate (mentre in centro Italia sono 8.652 e al sud Italia sono 4.515). Guardando la nostra regione, nel 2016 (dato rilevato l'anno scorso dall'Ispettorato) in Emilia Romagna sono state 3.609 (terza dopo Lombardia e Veneto, il 53% di queste nelle Pmi sotto i 15 dipendenti). Per quanto riguarda le fasce dì età tra le donne, il 58% ha dai 26 ai 35 anni, il 34% tra i 36 e i 45 e solo l'1% sopra i 45 anni. Per quanto riguarda gli uomini: il 71 per cento ha tra i 26 e i 35 anni, il 19% tra i 36 e i 45 anni e il 4% ha oltre i 45 anni. "Un dato importante - secondo Alvisi - nonostante la nostra sia una regione all'avanguardia. Dunque, questa che partirà oggi è una collaborazione importante perché nel momento in cui l’ispettore segnala problematiche, la consigliera di parità esaminerà il caso per capire i motivi che portano alle dimissioni". 

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