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FRIULI: STAFFETTA IN CITTA' PER MANIFESTARE CONTRO LA VIOLENZA

 

Nel centro di Pordenone, attraversando Corso Garibaldi, piazza Cavour, fino alla Loggia del Municipio, il corteo della Staffetta Udi-Onerpo ha coinvolto i cittadini del capoluogo friulano


Un folto gruppo di donne a Pordenone ha salutato il passaggio dell'Anfora, simbolo della staffetta che sta percorrendo l'Italia a testimonianza della lotta contro la violenza sulle donne.
Partita da Niscemi il 25 novembre 2008 la manifestazione arriverà a Brescia, dopo aver toccato tutte le regioni italiane, il 25 novembre 2009.
La celebrazione è stata organizzata dall'Osservatorio Nazionale ed Europeo per il Rispetto delle Pari Opportunità (ONERPO) presieduto in regione da Francesca Costa, con la collaborazione di Franca Giannini responsabile Onerpo-Pordenone e il segretario, Luca Vittorini.
Realizzato in tandem con Zanette Chiarotto, porta staffetta dell'Udi in Friuli, l'evento commemora nelle due tappe fondamentali Lorena e Hina, due giovanissime donne vittime della brutalità che si è espressa nella stessa maniera cieca e inesorabile sia a Niscemi che a Brescia.
L'Anfora è stata accolta dal sindaco Sergio Bolzonello che nel suo intervento ha sottolineato il particolare significato dell'accoglienza nella Loggia comunale: "Questo luogo, simbolo della democrazia fin dal 1280 - ha detto - è ideale per accogliere il testimone della staffetta contro la violenza sulle donne, che non è solo quella fisica, ma anche psicologica come si può verificare in ogni contesto in cui accade".
Erano presenti anche l'Assessore alla Cultura, Gianantonio Collaoni, la Presidente regionale della Commissione Pari Opportunità Santina Zanier e varie rappresentanti di associazioni femminili del territorio come Bruna Bardotti per "Sono Donna Scelgo Donna" e Maria De Stefano per "Voce Donna", centro antiviolenza quest'ultimo che segue attualmente più di 100 casi di donne vittime di violenza.
Per la tappa pordenonese le responsabili nazionali Onerpo Aura Nobolo e Wanda Montanelli sono così intervenute: "Parità nel lavoro, meritocrazia, etica, capacità di saper organizzarsi, possono essere gli ingredienti per un corretto equilibrio fra uomo e donna", ha detto Aura Nobolo presidente di ONERPO, l'osservatorio diventato la casa ideale per chi desidera far prevalere i suoi diritti. L'intervento della presidente ha posto l'accento su molteplici fattori che concorrono all'emancipazione femminile che non può considerarsi raggiunta se non attraverso la crescita anche economica dei ruoli delle donne.
Wanda Montanelli ha menzionato le recenti leggi che hanno trasformato le azioni violente da reato contro la morale a reato contro la persona (promotrice Tina Lagostena Bassi 1996 - XII legislatura) e citando uno studio condotto dalla Princeton University del New Jersey negli Stati uniti, ha evidenziato che l'oggettivazione femminile riferita agli stereotipi televisivi fa sì che gli uomini pensino ad una donna poco vestita come ad un oggetto. Questo è uno dei fattori che incrementa la violenza, poiché la trasformazione di un essere umano in una "cosa", è quasi sempre il primo passo verso la giustificazione della violenza.
Nell'anfora sono stati inseriti decine di messaggi scritti dalle donne presenti a cui è stata data lettura da parte di Annamaria Poggini, componente della Commissone Parità del FVG e da Anna Padelletti.
In chiusura della manifestazione tre gruppi di danzatrici hanno portato sul palco il tema della violenza declinato in tre rappresentazioni simboliche : Unione, Lotta, Libertà.
La danza solista della "Donna angelo" presentata dalla maestra d'accademia Giulia Mion è stata seguita dai presenti con interesse per la suggestività dei costumi e dei movimenti di danza.

Pordenone 12 settembre 2009

 

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