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SONIA GANDHI TRASCINA CONGRESSO A VITTORIA

INDIA: SONIA GANDHI TRASCINA CONGRESSO A VITTORIA. AFFERMAZIONE OLTRE LE PREVISIONI, DISFATTA PER OPPOSIZIONE (RIPETIZIONE CORRETTA ALLA PRIMA RIGA DEL SECONDO CAPOVERSO)

 

NEW DELHI, 16 MAG - Grazie ad un risultato aldila' delle piu' rosee previsioni, il partito del Congresso presieduto da Sonia Gandhi ha vinto oggi, qualcuno dice stravinto, le elezioni legislative in India candidandosi a governare per altri cinque anni l'immenso paese, chiamato ad assumere un ruolo di primo piano per la soluzione dei problemi economici mondiali e situato in una regione esplosiva per le crisi in atto in Pakistan ed afghanistan. Sui 543 (RPT: 543) seggi della Lok Sabha (Camera bassa), il Congresso e la sua coalizione Upa sono riusciti a raggiungere quota 256, ad un pugno di voti soltanto dalla soglia dei 272 seggi che garantisce la maggioranza parlamentare. In particolare lo storico partito gestito dalla famiglia Gandhi-Nehru ha avuto una straordinaria affermazione, guadagnando 40 seggi rispetto ai 145 conquistati nel 2004 e prevalendo in Stati che gli erano stati finora preclusi, come il West Bengala, o ottenendo consensi eccezionali come in Rajasthan, Andhra Pradesh ed Uttar Pradesh. Il verdetto sulla maratona durata un mese che ha costituito ''l'esercizio democratico piu' grande del mondo'' universalmente applaudito, si e' avuto in appena cinque ore, perche' lo scrutinio delle schede elettroniche organizzato dalla Commissione elettorale ha funzionato alla perfezione. Di fronte al trionfo, migliaia di militanti del Congresso si sono recati davanti a Janpath 10, la residenza della famiglia Gandhi, intonando una famosa canzone di Bollywood, Singh Is King (Singh e' il re), in allusione al premier, e la canzone principale (Jai Ho) della colonna sonora del film The Millionaire, vincitore di otto premi Oscar. Commentando il successo, il portavoce del Congresso, Kapil Sibal ha detto: ''E' stato un voto per Sonia Gandhi e per la leadership del premier Singh. Il messaggio e' un voto per la stabilita' e per un premier che si preoccupa veramente del Paese''. Dopo aver ricevuto a colloquio Singh, la vedova italiana di Rajiv Gandhi ha ringraziato ''la gente per avere posto la sua fiducia nel nostro partito. Essenzialmente il popolo dell'India sa cosa e' buono per lui ed ha sempre fatto la scelta giusta''. Rispondendo poi ad una domanda sulla possibilita' che suo figlio Rahul entri nella prossima compagine governativa, come molti esponenti politici chiedono a gran voce, la leader politica ha risposto: ''Questa e' una decisione che spetta al primo ministro''. Il colpo messo a segno dal Congresso e' stato duro per tutte le opposizioni. La principale, formata dal partito nazionalista hindu Barathyia Janata Party (Bjp) e dalla sua coalizione di centro-destra Nda, ha registrato una debacle (solo 160 seggi) che ha ammutolito i portavoce e costretto l'anziano aspirante premier Lal Krishna Advani a dimettersi. Male e' andata anche alle altre opposizioni, per lo piu' raggruppate in coalizioni critiche di centro-sinistra. Il Terzo Fronte ha avuto 66 seggi ed il Quarto Fronte 28, con un risultato negativo soprattutto per il Partito comunista indiano marxista (Cpi-M), che ha perso la sua tradizionale egemonia politica in West Bengala e Kerala. Fra i molti sconfitti di questa tornata elettorale va annoverata la 'regina dei dalit' (poveri) e premier dello Stato dell'Uttar Pradesh, Mayawati, che molti avevano dato addirittura come possibile primo ministro nazionale, ma che a causa del poco consenso ricevuto dovra' archiviare per ora le sue ambizioni.ANSA-16-MAG-09

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