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CIRCEO, LA MINISERIE TV SUL CRIMINE DEGLI ANNI ’70 CHE DIEDE VITA A UN PROCESSO EPOCALE IN DIFESA DELLE DONNE

 circeo

Il delitto del Circeo accadde in un’Italia arcaica quando lo stupro era considera reato contro la morale pubblica.

Solo nel 1996 la norma cambiò, grazie all’iniziativa dell’Avv. Tina Lagostena Bassi, che da Deputata della XII legislatura fu promotrice della legge bipartisan contro la violenza sessuale, che ha trasformato il reato da “delitto contro la morale” a “delitto contro la persona”.

L’aggressione avvenne ai danni di due giovanissime ragazze durante una festa in una villa del Circeo. Erano Rosaria Lopez e Donatella Colasanti che nell’abitazione di uno dei rampolli della Roma pariolina, furono seviziate per giorni, fino a che, presunte morte e riportate nella Capitale, furono trovate chiuse in un bagagliaio. L’efferatezza del crimine compiuto dai loro rapitori fu raccontato da Donatella Colasanti, che riuscì a sopravvivere.

Teresa Capogrossi, giovane avvocato dello studio Tarsitano, si interessò da subito al caso, diventando poi l’avvocato di Donatella. Le due prepararono la difesa in vista del processo che si tenne a Latina con il supporto dell'avvocato Tina Lagostena Bassi e di diverse associazioni femministe che si costituirono parte civile e presenziarono al processo.

Il 29 luglio 1976 in primo grado furono condannati all'ergastolo, senza alcuna attenuante, Angelo Izzo e Gianni Guido, e in contumacia anche Andrea Ghira il quale, era riuscito a fuggire in Spagna.

Il processo per il massacro del Circeo fu il primo in cui le donne erano presenti in aula, partecipando, interagendo, mobilitandosi. «Per me è stato un grande momento di presa di coscienza - dichiarerà l’avvocata di Donatella Colasanti - sentire il modo in cui in tribunale venivano trattate le donne da quel mondo di avvocati e magistrati uomini. Sembravano quasi solidali con i violentatori perché cercavano di addossare la colpa alle vittime».

Da qui, nacque l’idea di documentare, per la prima volta in assoluto, un processo per stupro, per poter denunciare tutte quelle aberrazioni.

Il primo processo per stupro: alla difesa di Fiorella l’Avv. Tina Lagostena Bassi 

 Il documentario fu trasmesso dalla Rai, e l’impatto sull’opinione pubblica fu fortissimo.

La vittima del processo era Fiorella, una giovane che accusò quattro uomini di averla violentata per un pomeriggio intero, dopo essere stata attirata in un casolare per sostenere un colloquio di lavoro. Le condanne furono troppo miti, ma il processo aveva aperto una nuova coscienza degli italiani, per massima parte favorevoli all’arringa dell’Avv. Lagostena in difesa della libertà femminile.

Tina Lagostena Bassi, dopo essere diventata membro della Commissione Giustizia e coautrice della legge contro la violenza sessuale nel 1996, continuò a combattere contro il maschilismo e a lottare per la dignità delle donne, processo dopo processo, norma dopo norma.

L'arringa di Tina Lagostena Bassi, in Processo Per Stupro 1979  

Tina Lagostena Bassi: quasi cent’anni dalla nascita dell’avvocata che sfidò il maschilismo 

Lagostena Bassi: Montanelli, l’Italia perde una Donna Straordinaria, Ripartiamo Da Suoi Insegnamenti 

Con la legge 15 febbraio 1996, n. 66,  è stata approvata la riforma dei reati in materia di violenza sessuale

Circeo, la serie Tv 

" iI massacro del Circeo", una delle pagine più tristemente note della cronaca nera italiana, raccontato attraverso gli occhi delle donne: le vittime, la sopravvissuta e i loro avvocati

 

 

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