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Trump, donne in marcia contro il presidente a Washington e nel mondo Lui su Twitter: «Potevano votare»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Il giorno dopo la manifestazione oceanica di Washington Donald Trump risponde su Twitter alla mobilitazione contro di lui. «Ho visto le manifestazioni, ma perché questa gente non ha votato?». Il presidente Usa si rivolge poi anche alle numerose star che hanno preso parte ai cortei. «Fate male alla causa» aggiunge. Salvo poi fare parziale marcia indietro per sostenere, con un altro Tweet: «Le proteste pacifiche sono l’elemento caratteristico della nostra democrazia».

La marcia delle donne

Sabato la sfida delle donne a Donald Trump: 670 marce in tutto il mondo con oltre 2 milioni e mezzo di partecipanti secondo gli organizzatori. Negli Usa ma anche in Europa, Australia, India cortei e proteste contro il presidente Usa e per riaffermare i diritti delle donne. La manifestazione principale a Washington: dalle 16 ora italiana ben oltre le 250 mila persone previste si sono date appuntamento con il tam tam dei social network tra la Independence Aveneu e la Third Street per un lungo e colorato corteo fino alla Casa Bianca. Almeno mezzo milione gli attivisti e la città si è trasformata in un enorme serpentone di cartelli e slogan. L'affluenza è stata tale che il percorso è stato modificato e i manifestanti sono stati tenuti in attesa per ore prima di muoversi. In contemporanea eventi a New York, Boston, Philadelphia, Miami e Tallahassee, Los Angeles e San Francisco.

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Le donne contro Trump: la marcia negli Usa e nel mondo
Le bandiere e i cappelli rosa

A Washington i manifestanti sono arrivati a piedi, in metropolitana (prese d'assalto le fermate del centro), con i pullman. Tante bandiere americane e cappelli rosa con le orecchie da gatto (il gioco di parole "Pussy" come gatta ma anche per indicare l'organo genitale femminile). E infatti la marcia definita delle «Pussyhats» (l'idea dei cappellini con le orecchie è venuta a due amiche della California) nomignolo che deriva da una gaffe dello stesso Trump circolata in campagna elettorale. Il lungo corteo di Washington, nelle intenzioni degli organizzatori, vuole riaffermare i diritti delle donne (contro un presidente accusato di sessismo, misoginia e anche di molestie), ma anche per difendere la diversità e le minoranze. Per questo la mobilitazione, nata come la "marcia delle donne", è diventata la "marcia di tutti" quanti sono contro Trump.

Il messaggio di HIllary Clinton

Assente Hillary Clinton che però ha inviato il suo messaggio. «Grazie per parlare e marciare per i nostri valori. È importante come sempre. Ritengo che siamo sempre più forti quando siamo insieme» ha scritto su Twitter riprendendo lo slogan della sua campagna elettorale “Stronger Togheter”.

I cortei nel mondo

Non solo Washington. Da Sydney a Berlino sono tante le città nel mondo in cui le donne sono scese in corteo. A Londra 80 mila in marcia: c'è anche il sindaco laburista Sadiq Khan. «Signor Trump, lei non è berlinese» è lo slogan del corteo di Berlino. In Francia il corteo principale a Parigi ma ci sono mobilitazioni anche a Bordeaux, Marsiglia, Montpellier e Strasburgo. Mobilitazioni anche a Stoccolma, Atene, Toronto. Cortei in Italia, a Roma e Firenze. Marce anche a Bangalore in India

Le star mobilitate

Tante le star che hanno aderito alla mobilitazione. Dal palco allestito a Washington hanno parlato, tra gli altri, il regista Michael Moore (che aveva previsto la vittoria di Trump quando ancora nessuno la riteneva possibile) e Ashley Judd. Scarlett Johansson, Katy Perry, Julianne Moore sono invece tra le principali promotrici. In corteo anche Madonna e Charlize Theron.

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Madonna, Scarlett Johansson, Charlize Theron, Ashley Judd: le star alla marcia delle donne contro Trump
L’idea nata su Facebook

L’idea di un grande corteo di protesta e di orgoglio delle donne è di Teresa Shook: giudice in pensione, dopo la confitta inattesa di Hillary Clinton lo scorso 8 novembre ha lanciato l’idea di una protesta il 21 gennaio, dopo l’insediamento del nuovo presidente. La marcia delle donne è stata paragonata dagli organizzatori alla grande mobilitazione del 1963, quella del discorso «I have a dream» di Martin Luther King.

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Le donne contro Donald TrumpManifestazione (anche) a Roma

21 gennaio 2017 (modifica il 22 gennaio 2017 | 16:49)

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