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NON AUTONOMI MA DIPENDENTI: NORME DELL'UE RELATIVE AL LAVORO MEDIANTE PIATTAFORME DIGITALI

 UE PIATTAFORME DIRITTI

 

BRUXELLES - Parlamento europeo e Consiglio Ue hanno raggiunto un accordo politico sulle nuove norme per migliorare le condizioni di lavoro del personale delle piattaforme digitali come Uber. La relatrice del testo al Parlamento europeo, Elisabetta Gualmini lo ha definito "un accordo rivoluzionario: oggi possiamo dire ai circa 40 milioni di addetti del settore, molti dei quali precari, che Europa c'è ed è con loro".
La Direttiva sul lavoro su piattaforma mira a garantire la corretta classificazione dello stato occupazionale delle persone che svolgono lavoro per le piattaforme online, attualmente almeno 5,5 milioni di persone nell'Ue, e a introdurre le prime norme Ue sulla gestione algoritmica e l'uso dell'intelligenza artificiale sul posto di lavoro. Le nuove norme introducono una presunzione di rapporto di lavoro che scatta quando sono presenti due indicatori di controllo o di direzione su un elenco di cinque.

Attualmente, la maggior parte dei lavoratori delle piattaforme dell'UE, compresi i tassisti, i lavoratori domestici e i fattorini, sono formalmente lavoratori autonomi. Tuttavia, alcuni di loro devono rispettare molte delle stesse regole e restrizioni di un lavoratore dipendente.
Ciò indica che sono di fatto in un rapporto di lavoro e dovrebbero quindi godere dei diritti del lavoro e della protezione sociale previsti per i dipendenti dalla legislazione nazionale e dell'UE.

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