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Livia Turco «Possibile soluzione a un problema vero, altrimenti è il buio»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

«Non bisogna alzare polveroni, piuttosto sediamoci intorno ad un tavolo e ragioniamo per trovare soluzioni, servono dialogo e concretezza, non scontri». Da sempre in prima linea nelle battaglie per i diritti delle donne, ex ministro della Salute nel governo Prodi, Livia Turco sull’interruzione di gravidanza in Italia ha appena pubblicato un libro, Per non tornare al buio. Dialoghi sull’aborto(Ediesse edizioni, 14 euro) e di medici obiettori di coscienza e non ne ha incontrati parecchi.

Cosa pensa della scelta del San Camillo?«È una delle possibili soluzioni ad un problema urgente nel nostro Paese, ci sono sempre più ginecologi obiettori e sempre più il diritto delle donne di scegliere non viene garantito. Ma la legge prevede entrambi i diritti: l’obiezione, che non metto in discussione, e la tutela e la garanzia della salute delle donne. Bisogna conciliare i due diritti».

Perché tanti obiettori in Italia?«Su questo bisognerebbe interrogarsi. Credo conti la questione generazionale, i vecchi medici hanno combattuto per garantire una tutela della salute a tutte le donne, per molti giovani l’aborto è solo un qualcosa di molto faticoso e duro di cui è meglio liberarsi».

Che rischio si corre con troppi obiettori?«Di tornare al buio, agli aborti clandestini. Io sono contraria all’aborto e rispetto il principio dell’obiezione, ma vanno trovate delle soluzioni».

Giuste le preoccupazioni della Cei?«Mi stupisco. Io ricordo l’invito del Papa alla misericordia verso le donne costrette a questa scelta».

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22 febbraio 2017 (modifica il 23 febbraio 2017 | 00:31)

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