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Su “Genitore 1 e 2” l’Arcigay contro il parroco della terra dei fuochi: «Vomiti odio»

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

ROMA. «Solidarietà al parroco di Caivano, don Maurizio Patriciello, accusato dall'Arcigay di Napoli di 'vomitare odio' e essere uno 'speculatore sociale' solo per aver espresso la sua posizione sulla decisione del governo di reintrodurre ‘genitore 1’ e ‘genitore 2’. È esattamente questa la censura dei tolleranti di professione, gli stessi che vorrebbero col ddl Zan introdurre un reato di opinione per punire, mettere in carcere e rieducare chi non piega la testa al pensiero unico. Una follia che continueremo a combattere perché la libertà non può essere discriminata», afferma il presidente di Fratelli d'Italia, Giorgia Meloni. 

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Reazioni

«Mi rivolgo all’intelligenza delle persone, sono parroco in un quartiere povero e ho sempre avuto la stessa limpidezza quando si trattava di combattere il traffico illecito di rifiuti e altre battaglie a salvaguardia di diritti e valori sociali e individuali- spiega alla Stampa.it don Patriciello-. In Italia ogni persona può per fortuna esprimere liberamente il proprio pensiero. Per carattere sono un antiviolento, non saprei offendere qualcuno anche se lo volessi. Quando esprimo una riflessione lo faccio con le mie capacità e incapacità. E’ un pericolo quando qualcuno vuole mettere il bavaglia ad un altro. Non c’è riuscita la camorra ad imbavagliarmi». E aggiunge il parroco campano: «Mi hanno profondamente addolorato le reazioni violentissime al mio post rivolto in realtà alle donne. Il mio ragionamento era semplicissimo. Le donne hanno fatto tante battaglia per veder riconosciuti i loro diritti. Si fanno chiamare al femminile, ‘ministra’, ‘architetta’ e poi accettano la definizione al maschile di ‘genitore’. Era un pensiero lieve, l’opposto dell’odio e della violenza verbale. E concludevo con un abbraccio alle donne. tutto questo odio contro di me mi ha fatto soffrire.  Ritengo che quello dell’Arcigay sia un grande autogol, ma di certo non allerto la questura per l’ondata di odio riversata su di me».  

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