Stampa

Guarire l'Italia, guarire il Paese: "Solo con la programmazione e abbandonando vecchie divisioni si può risorgere"

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

È stato un excursus tra vecchi mali dell'Italia e prospettive alla luce di una resilienza e di eccellenze spesso non riconosciute quello proposto nell'evento in piazza e online oggi a Repubblica delle Idee. "Guarire l’Italia, guarire l’Europa" ha visto protagonisti Marco Damilano (direttore de L'Espresso), Massimo Giannini (direttore de La Stampa), Ezio Mauro ex direttore di Repubblica,saggista ed editorialista, Maurizio Molinari (direttore La Repubblica) e Linda Laura Sabbadini (Direttrice centrale Istat), insieme ad Annalisa Cuzzocrea, notista politica di Repubblica. Nell'introduzione, Maurizio Molinari ha sottolineato che il Paese, per uscire dall'emergenza della pandemia si trova adesso a una svolta sull'accettazione del Mes: dire sì significherebbe non soltanto una possibilità di rilancio eccezionale, ma anche un accreditarsi in maniera indispensabile in Europa. Ezio Mauro ha parlato dell'importanza, dopo la paura del Covid, di uscire da uno Stato di eccezione rispondendo con verità, trasparenza e controllo del Parlamento alle sfide che vengono poste. Per farlo, ha ribadito il creatore di Repubblica delle Idee, anche una convergenza delle forze politiche sulle misure necessarie al Paese.

GUARDA IL PROGRAMMA

La direttrice dell'Istat, Linda laura Sabbadini, ha sottolineato le disuguaglianze presenti in Italia, che il virus ha accresciuto penalizzando soprattutto i più giovani, per la chiusura delle scuole e la povertà crescente, e le donne, oberate dal lavoro di cura e da una tecnologia che, invece di aiutarle le ha gravate di nuovi compiti con lo smart working. Per Sabbadini, il processo di "guarigione" dell'Italia non può prescindere dall'attenzione a queste componenti della società e soprattutto da una attenta pianificazione: "Siamo un Paese abituato ad agire nell'emergenza - ha sottolineato - mentre c'è bisogno di un piano per almeno 50 anni, visto che ci sono risorse impensabili prima. Non possiamo permetterci di agire in modo frammentario".Massimo Giannini si è soffermato sull'adeguatezza dell'attuale Governo nel raccogliere la sfida di questa progettazione e ha osservato che la coalizione Pd-M5s è nata per necessità, quella di non fare stravincere Salvini, e ha continuato poi con la missione di arginare l'emergenza. "Ma il Covid - ha detto il direttore della Stampa - non ha fatto che portare al pettine nodi che esistevano già". Marco Damilano ha aggiunto che tale inadeguatezza si fonda sulla mancanza di leadership e di identità nelle nostre classi dirigenti  e ha osservato che tra i problemi che affligono l'Italia c'è la mancanza di donne nei vertici dei partiti: "Soltanto un partito di destra, Fratelli d'Italia, ha una donna al vertice - ha ricordato Damilano - nel Pd su 20 segretari regionali 17 sono uomini".

Il direttore di Repubblica Molinari ha ribadito la necessità di usufruire dei fondi del Mes: "Accettare o meno le risorse del Fondo salva stati - ha ribadito, significa dire una volta per tutte se si vuole far parte o meno dell'Europa. Se non usufruirà del Mes, il governo Conte perderà ogni credibilità di fronte all'Europa". A questo proposito si è discusso della possibilità che in Parlamento sul Mes si possa raggiungere la maggioranza con il sostegno di Berlusconi. Ezio Mauro ha ricordato a questo proposito l'anomalia italiana, dove è sempre stato difficile trovare larghe intese intorno a un progetto per il Paese e Massimo Giannini ha ricordato il percorso politico del leader di Forza Italia, che non si è caratterizzato per collaborazione politica intorno ai bisogni dell'Italia.

LA SECONDA GIORNATA ONLINE

Linda Laura Sabbadini ha osservato come i fondi del Mes sarebbero indispensabili per sostenere la sanità pubblica, che va finanziata per affrontare altre pandemie. La direttrice dell'Istat ha proposto un confronto tra le risorse tedesche e quelle italiane, evidenziando come l'Italia si è trovata ad affrontare l'emergenza con, in proporzione, molti meno medici, posti letto e infermieri e tuttavia: "ha mostrato un livello di eccellenza di cui spesso non ci rendiamo conto". "Bisogna investire in risorse umane - ha concluso - soprattutto sui giovani ai quali chi andrà in pensione deve trasmettere l'esperienza". Damilano ancora una volta ha sottolineato il ruolo centrale delle donne, ricordando tra l'altro che la legge cardine della sanità pubblica in Italia fu opera di Tina Anselmi. È stato il direttore Maurizio Molinari a trarre le fila del dibattito: "È stata una discussione che ha descritto l'Italia dove si trova in questo momento, aggredita dalla politica del passato, con molte opportunità davanti, che hanno a che fare con i diritti. L'Italia può essere protagonista di un'Europa dove questi diritti saranno al centro del dibattito - ha concluso - oppure rimanere aggrappata a un passato di ideologie e di liti che ne impediscono la crescita. È nostra responsabilità ma è anche un grande test di leadership per chi ci guida".

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna