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Supermercati, la pagella di Oxfam Italia sui diritti dei lavoratori e i prezzi

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Ciò non significa che i supermercati siano direttamente responsabili degli abusi e delle violazioni dei diritti che si verificano nelle filiere, ma che le pratiche commerciali adottate possono contribuire a mantenere in vita una certa situazione. Secondo i Principi guida delle Nazioni Unite su imprese e diritti umani, i supermercati, come tutte le aziende, devono valutare le conseguenze (dirette o indirette) delle proprie attività e di quelle collegate alla filiera sui diritti dei lavoratori.

Il secondo rapportoAl Giusto Prezzo di Oxfam Italia propone la pagella aggiornata delle varie insegne, evidenziando alcuni importanti segnali di avanzamento sui quattro temi: trasparenza, diritti dei produttori di piccola scala, diritti dei lavoratori agricoli e diritti delle donne.  Nonostante i miglioramenti di alcune catene nelle politiche per i diritti umani, molto resta ancora da fare, soprattutto per quanto riguarda le lavoratrici. I punteggi, espressi in percentuali, sono attribuiti sulla base delle informazioni pubbliche disponibili e sulla valutazione delle misure adottate per garantire il rispetto dei diritti umani e del lavoro.

imageLa pagella delle cinque maggiori catene di supermercati italiani sulla base del rispetto dei diritti umani e dei lavoratori nelle filiere di approvvigionamento alimentare

Come nella prima edizione, a guidare la classifica generale è Coop, con un punteggio totale del 40% e un miglioramento del +13% rispetto alla precedente valutazione. La catena di cooperative, inoltre, resta la migliore in assoluto anche in ciascuna categoria, ottenendo i punteggi migliori per trasparenza (46%), diritti dei lavoratori (54%) e dei piccoli lavoratori (42%). Coop è risultata la migliore anche per il tema diritti delle donne, seppur con un misero 14%.

Rispetto alla prima edizione, Esselunga si porta in seconda posizione con un punteggio totale del 38% (+18%), scavalcando Conad che si ferma in terza al 25% (+14%). I miglioramenti più grandi riguardano  Selex, con un +23%, grazie alla pubblicazione delle politiche sui diritti umani nelle filiere e la creazione di un progetto di produzione agricola etica. Nonostante gli impegni Selex resta in quarta posizione con un punteggio globale del 23%: nella precedente valutazione era in fondo alla classifica con zero punti.

In ultima posizione resta Eurospin, che passa dallo 0% del rapporto precedente a un misero 2%, grazie ad alcuni miglioramenti sui diritti dei lavoratori e dei piccoli produttori. La catena di discount continua quindi a distinguersi per il ritardo sulle politiche di protezione dei lavoratori delle filiere e per l’adozione di pratiche commerciali molto discutibili come le aste al doppio ribasso per le forniture di generi di largo consumo per prodotti come la passata di pomodoro e i formaggi.

Per scaricare il rapporto completo di Oxfam Italia, con l’analisi di tutti i temi, clicca qui.

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