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Una nuova patria chiamata Europa. L’articolo 2 del Trattato

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Andando verso le conclusioni di questo nostro breve excursus istituzionale è necessario fare presente a te, che hai avuto il piacere e la pazienza di leggere, la storia della Nostra Unione Europea, quali sono i valori che, ad oggi, ci legano.

L’Unione, infatti, prima di essere una realtà strumentale agli interessi economici, era stata concepita come realtà strumentale agli interessi degli uomini. Interessi sociali tesi, attraverso l’economia sociale di mercato, allo sviluppo delle realtà nazionali. Sviluppo inteso, questa volta, come progresso culturale ed umano.

I valori che legano i cittadini della Comunità sono oggi facilmente reperibili e, tra i più importanti, cito l’Articolo 2 del Trattato sull’Unione Europea, pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. C 326 del 26/10/2012

L’Unione si fonda sui valori del rispetto della dignità̀ umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze. Questi valori sono comuni agli Stati membri in una società̀ caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà̀ e dalla parità̀ tra donne e uomini. 

Questo getta le basi valoriali che identificano lo stato di appartenenza all’UE. L’Art. 2 racchiude, dunque, la vera ragione d’essere del cittadino europeo.

 

Quando, come accade ultimamente, si dibatte sul concetto di un progetto europeo in disfacimento, non si ragiona sul fatto che ciò è causa dell’assenza di un interesse sovranazionale condiviso. Ultimo esempio esemplificativo questo malessere interno è stata la Brexit, a dimostrazione del fatto che i problemi presenti a livello nazionale, causano una crisi interna all’Unione stessa, la quale rivela le sue debolezze anche nei rapporti con gli altri attori globali.

Con il passare del tempo e con il susseguirsi di una serie di avvenimenti, i cittadini percepiscono sempre più l’Unione come qualcosa di lontano, di distante. Euroscetticismo e sfiducia verso l’UE e i suoi organi sono generali risentimenti utilizzati dai “finanziatori” dei populismi per dividere e governare, anche attraverso la pressione dei gruppi d’interesse, le nazioni dell’Europa. 

Fin quando l’Unione Europea sarà frammentata, senza un obiettivo politico comune e centralizzato, continuerà a soffrire delle pressioni da parte di stati terzi, senza avere la capacità di essere competitiva a livello globale.

 

Antonio Musmeci Catania

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