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Un sondaggio ha svelato che i pro-life sarebbero contrari alla parità di genere

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

Gli antiabortisti sarebbero contrari alla parità di genere in ogni suo aspetto. A rivelarlo è il sondaggio curato dall'americana Supermajority & PerryUndem, le cui risposte avrebbero dimostrato che la lotta contro l’interruzione di gravidanza e le leggi che ne consentono l’accesso non sarebbe altro che uno strumento per dare sfogo alla misoginia degli attivisti pro life. Che, nascondendosi dietro alla volontà di preservare la vita umana e esercitando un controllo totalizzante sulle donne, arrivano a privarle di libertà fondamentali come quella di poter disporre autonomamente del proprio corpo.

CONTRO LA GENDER EQUALITY

Le dieci domande su cui è stata costruita la ricerca, tutte focalizzate sul tema della gender equality, hanno mostrato come più di metà degli elettori anti-aborto sia fermamente convinta che gli uomini siano leader politici migliori delle donne e che non sia assolutamente essenziale disporre di un egual numero di uomini e donne in ruoli di potere. Per loro, infatti, l’uguaglianza di genere non si risolverebbe rimpolpando il basso numero di quote rosa alle redini di un’impresa o nel consiglio d’amministrazione di una grande azienda.

IL SESSISMO NON SAREBBE UN PROBLEMA

Gli anti-abortisti non sposerebbero neppure la causa portata avanti dal movimento #MeToo, reputando l’attenzione sul modo in cui le donne vengono trattate dalla società come una questione non particolarmente importante da essere tenuta in considerazione in vista delle elezioni che si terranno in America nel 2020. Il sessismo, insomma, non sarebbe un problema reale per più del 70% del campione coinvolto nel sondaggio ma solo il frutto dell’esagerazione di chi si offende facilmente davanti a osservazioni innocenti e nate per scherzo, sicuramente non con l’intento di ferire la sensibilità femminile. Quest’instabilità emotiva sarebbe anche il motivo per cui donne epolitica non potrebbe essere, in alcun modo, la panacea necessaria al Paese per fare passi in avanti e evitare di tornare indietro come i gamberi.

CONTRO LA PILLOLA ANTICONCENZIONALE

L’exploit della pillola e la formalizzazione del suo consumo hanno aiutato le donne a sbrogliarsi dal dubbio amletico che le portava a scegliere tra carriera e famiglia. Opportunità che, per chi manifesta contro l’interruzione di gravidanza, avrebbe fortemente indebolito la struttura della famiglia tradizionale, favorendo gli egoismi dei singoli. Un’argomentazione che, nella società moderna, ha perso spessore. Anche nei movimenti contro l’aborto, che hanno iniziato a focalizzare le proprie proteste sull’idea della difesa della vita. Causa che, per loro, non avrebbe nulla a che fare con la violazione dei diritti delle donne.

L’OPINIONE DI CHI SOSTIENE IL DIRITTO ALL’ABORTO

Per chi invece sostiene il diritto all'aborto, credendo che interrompere una gravidanza non significhi macchiarsi di un imperdonabile delitto, la protesta dei pro-life avrebbe delle falle notevoli. Pur proclamandosi difensori della vita, infatti, hanno sempre lottato contro l’educazione sessuale e la contraccezione, alcuni degli strumenti più utili per prevenire un aborto. Ma non solo: non si preoccuperebbero più di tanto neppure delle prospettive con cui il bambino, un volta nato, si troverebbe a fare i conti. Da loro, infatti, non è mai partita alcuna manifestazione contro i tagli degli aiuti per neonati indigenti o per spingere misure di assistenza sanitaria riservate alle madri povere e alle donne incinte.

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