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Chi è Olga Misik: l'attivista contro Vladimir Putin

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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A 17 anni Olga Misik è già al quarto fermo e non intende certo fermarsi. Che si aggiunga pure il suo nome alla schiera della nuova generazione di attiviste donne: dopo l’ambientalista Greta Thunberg e la giovane sostenitrice dei diritti umani Malala, oggi il futuro della Russia è anche (un po’) nelle mani di Olga. La giovane ambasciatrice della democrazia è stata infatti portata via dopo essere rimasta seduta sull’asfalto a leggere la Costituzione: i media internazionali paragonano il suo coraggio a quello del giovane cinese che nel 1989 sfidò il carrarmato a Piazza Tiananmen.

Stando a quanto riporta open.online, l’attivismo di Olga Misik si incastra a perfezione nello spaccato sociale (di insoddisfazione) in vista delle elezioni russe dell’8 settembre: “Non sono che un pretesto per gli oppositori di Vladimir Putin– una minoranza della popolazione – per esprimere il loro scontento nei confronti di un regime che giudicano sempre più illiberale”, scrive la fonte. La manifestazione a cui ha partecipato anche Olga Misik non era stata autorizzata, motivo per cui tutti – e nessuna esclusa – sono stati trascinati via dal municipio.

“A ciascuno sarà garantita la libertà di espressione e di parola… i cittadini avranno il diritto di riunirsi pacificamente e senza armi, tenere assemblee, incontri e manifestazioni, marce e picchetti”: Olga Misik non ha avuto paura di leggere a squarciagola gli articoli 3, 27 e 31 della Costituzione. I fondamenti giuridici della Federazione Russa sono esattamente quelli su cui Vladimir Putin ha giurato e sono quelli su cui Olga continuerà a insistere per portare avanti il movimento da lei capeggiato. Lo ha chiamato Bessrochka, che tradotto significa “Senza Scadenza”. «La Costituzione non deve sembrare una raccolta di barzellette e il programma del governo non deve essere desunto dai romanzi di George Orwell»: lo ha affermato la giovane militante prima di essere portata via. Ma niente paura, sentiremo ancora (molto) parlare di lei.

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