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Aldo Cazzullo inaugura l'edizione estiva Ubik Vista Mare 2019

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

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È partita ieri sera la nuova edizione Ubik Vista Mare 2019. L’editorialista del Corriere della Sera Aldo Cazzullo ha inaugurato l’iniziativa di Giovanna Starace, titolare della libreria vicana,  e del suo team con il libro uscito l’ottobre scorso “Giuro che non avrò più fame”, edito dalla Mondadori.

Il titolo prende a prestito la frase pronunciata con orgoglio da Rossella, la protagonista del film Via Col Vento, quando reduce dall’umiliazione per l’agiatezza perduta nella guerra di Secessione, s’impone di non provare mai più la mortificazione per la fame subita. È  l’incitazione che Cazzullo intende trasmettere agli italiani tutti, affinché si scuotano e si riapproprino dell’orgoglio di appartenere ad una terra che non potrà mai considerarsi un Paese qualsiasi.

Con uno stile fluido e lieve, leggermente malinconico, Cazzullo cerca di dare una risposta alla mancanza di speranza e alla pregnante frustrazione che aleggia nel Paese, guardando al passato senza mai abbandonare lo sguardo critico che permette di descrivere la realtà senza indulgere in nessun tipo di sentimentalismo.

Il 1948 è un anno importante per il nostro Paese perché: il 1° gennaio entra in vigore la Costituzione Repubblicana; il 18 aprile ci sono le prime elezioni politiche che vedono l’affermazione della DC con il 48,5% dei voti e la maggioranza assoluta dei seggi, precedute da una massiccia azione propagandistica della Chiesa che si mobilita per evitare l’ascesa delle forze di sinistra, considerate pericolose per l’equilibrio del Paese; Einaudi l’11 maggio è eletto Presidente della Repubblica Italiana dal Parlamento; Palmiro Togliatti è ferito gravemente con quattro colpi di pistola dallo studente universitario Antonio Pallante; il 15 luglio Gino Bartali vince il 35° giro di Francia; Adriano Olivetti fondatore della prima fabbrica italiana di macchine per scrivere, incarna la figura dell’imprenditore innovativo per cui il profitto aziendale deve essere reinvestito a tutela della comunità; la senatrice Lina Merlin, promotrice di alcune leggi per i diritti delle donne e dei più deboli, è la prima donna a parlare nell’aula di Palazzo Madama; Enrico Mattei, fonda L’ENI e ancora oggi la sua morte è un caso aperto.

Il giornalista narra di tutto ciò ripercorrendo gli aneddoti più nascosti della nostra storia attraverso la vita dei protagonisti del secondo dopoguerra, ricostruendo le vicende di un Paese in affanno, ma intenzionato a riprendersi.

In fondo “non eravamo diversi da oggi … l’individualismo diveniva vitalità …”, basta pensare ai tanti bambini nati in quel periodo caratterizzato da difficoltà e ingiustizie sociali che biforcavano la popolazione tra fortunati e disperati.

Eppure il motore della ricostruzione di un mondo desiderato, rombava e accomunava tutti.

Il cruccio dei nonni riguardava il cibo, avendo sperimentato la fame; i genitori hanno avuto come obiettivo principale la formazione culturale per i propri figli, in vista di una sistemazione professionale; oggi, siamo ossessionati dall’idea di preservare la felicità dei nostri figli a tutti i costi, e forse per questo, siamo inconsapevolmente la causa della loro infelicità. Ci ricorda l’autore, quanto sia importante ripristinare un equilibrio che tenga conto della necessità di guardare al passato per ricordare chi siamo, perché “essere italiani è anche una responsabilità, se consideriamo i valori che ci hanno lasciato”.

“Essere italiani non è una sfortuna …, ogni generazione ha una guerra da combattere”, e la nostra è quella contro la sfiducia che alberga nei nostri pensieri.

Certo l’incoraggiamento è forte e Cazzullo tenta di motivare l’autostima in un popolo distratto, ma che ama il proprio Paese più di quanto non lasci vedere.

Mi colpisce il suo sguardo vivace che orienta sul paesaggio straordinario che la natura offre alle sue spalle, e che gl’impone di voltarsi durante la presentazione del suo lavoro ( ci troviamo al resort “Le Axidie”), e capisco da dove nasca la volontà e l’esigenza di spronare a guardare avanti con serenità, perché solo chi si lascia sedurre come un bambino può sognare mondi migliori.

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