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Nice, scampata alle mutilazioni e paladina dei diritti delle donne

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

ROMA – Da vittima scampata all’infibulazione a paladina dei diritti delle donne africane contro la pratica delle mutilazioni genitali femminili.Nice Nailantei Leng’ete, donna di origine Maasai, ha solo 23 anni, ma è già una figura importante per la battaglia di emancipazione delle donne africane. Nata in una tribù di pastori, si sta battendo insieme ad Amref per l’adozione di riti di passaggio alternativi (che non contemplino cioè l’infibulazione o altre mutilazioni genitali) per le giovani maasai.

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 La ragazza sarà a Roma per richiamare l’attenzione sulle donne africane dal 5 all’11 maggio, in occasione di due date importanti: il 5 maggio, Giornata mondiale delle ostetriche e l’11 maggio, festa della mamma.

Ma la sua storia coraggiosa dice già tanto della sua missione. Cresciuta in un villaggio rurale su un pendio del monte Kilimanjaro, in Kenya, dopo la morte di entrambi i genitori, nel 1998, Nice viene mandata a vivere con la zia. A nove anni, però riesce a salvarsi dall’infibulazione fuggendo da casa. Unica voce fuori dal coro in una tribù dominata da uomini, dopo qualche anno inizia a sensibilizzare gli anziani della tribù e più tardi i Moran, giovani guerrieri maschi, sui pericolosi effetti delle mutilazioni genitali.

BOXNel 2008, i capi del villaggio scelgono Nice per farla diventare educatrice di comunità, attraverso il corso di formazione dal progetto di Amref su "Salute riproduttiva delle giovani donne nomadi". E lo stesso capo dei Moran riconosce in Nice un’importante protagonista del cambiamento conferendole l’Esiere, il bastone nero, che simboleggia la leadership tra i Maasai. Ad oggi la ragazza ha salvato più di 150 ragazze dalle mutilazioni genitali. Ragazze che sono state coinvolte in attività di formazione sui diritti legati alla salute sessuale e riproduttiva, culminate in una celebrazione dei riti tribali di passaggio che non contemplano le pratiche della mutilazione genitale.

Oggi Nice è assistente dei progetti di Amref in Kenya. E proprio l’associazione ha organizzato la sua visita in Italia per parlare ancora una volta dei problemi sanitari di molte donne africane. “Ogni anno, nel mondo, circa 300mila mamme muoiono per la mancanza di cure adeguate durante la gravidanza – sottolinea Amref – di queste oltre la metà, 162mila, si trovano nell’Africa aub-sahariana. Più dell’80 per cento di queste morti sono l’esito di complicazioni che potrebbero essere facilmente prevenute e curate in centri sanitari dotati di servizi ostetrici di emergenza”.

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