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Ancora una pubblicità sessista, scoppia la polemica. SC: «Offesa dignità donne, pronta interrogazione».

Scritto da Google News. Postato in Diritti delle donne

«Il manifesto pubblicitario comparso in questi giorni in diverse strade della città offende la dignità delle donne, proponendo un'ennesima mercificazione del corpo femminile. È già pronta una interrogazione sull'accaduto, prova evidente di quanto lunga sia ancora la strada da percorrere contro stereotipi sessisti e discriminazioni di genere». Così in una nota i consiglieri di Sinistra Comune Giusto Catania, Barbara Evola, Katia Orlando e Marcello Susinno si schierano contro la diffusione di immagini e messaggi che possano offendere il ruolo della donna. A far discutere, questa volta, una pubblicità comparsa da qualche giorno per le strade della città.

«A Palermo, malgrado sia stata dichiarata città 'libera dalla pubblicità offensiva della dignità della donna', continuano a comparire pubblicità sessiste ed offensive della dignità femminile, condizioni che favoriscono l'insorgere di episodi di violenza contro le donne - proseguono i quattro consiglierei - Quasi quotidianamente la stampa riporta casi di femminicidio. Gli stereotipi di genere si confermano strumento commerciale diffuso, che alimenta discriminazioni e clima di sopraffazione e ricatto nei confronti dell'altra metà del cielo. Siamo certi che l'amministrazione interverrà tempestivamente per la rimozione dei manifesti pubblicitari lesivi della dignità della donna, come già avvenuto in precedenti occasioni su nostra iniziativa».

A prendere posizione è anche Marcella Cannariato, la presidente di Fiori di Acciaio, associazione da tempo impegnata nella tutela dei diritti delle donne: «È inaudito e incomprensibile come un'azienda, nel 2018, possa ancora far riferimento alla chiara mercificazione del corpo delle donne e ad uno stereotipo fortemente maschilista per commercializzare i suoi prodotti'. 'Stamane, immediatamente, abbiamo segnalato questo increscioso modo di farsi pubblicità a Rosaria Cusimano, responsabile per il Comune della vigilanza sulla cartellonistica - conclude la Presidente dell'associazione - e abbiamo avuto subito rassicurazione che sarà inviata una pec all'azienda in questione per la rimozione dell'immagine».

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