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Alabama, legge sull'aborto: è forte protesta di associazioni e politici negli USA...

Scritto da Euronews. Postato in Euronews

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Il tema dell'aborto esplode nella campagna elettorale per le presidenziali del 2020 americane e in tutti e 50 gli Stati è tempo di proteste, dopo che le norme sull'aborto approvate di recente dal congresso sono state firmate dalla governatrice repubblicana dell'Alabama, Kay Ivey. Le proteste sono arrivate fino alle porte della Corte suprema che sarà il vero ago della bilancia sulla questione.

La Corte Suprema americana, (o SCOTUS) rappresenta infatti il tribunale di ultima istanza di Stato ed è anche il garante e l’interprete della Costituzione, il cui articolo 3 stabilisce che il potere giudiziario deve essere rivestito da una corte suprema e da corti di rango inferiore negli anni dei movimenti per i diritti civili è stata fondamentale per dirimere controversie e imporre l'applicazione della Costituzione (o eventualmnete stabilire se questa è stata violata).

Tra i manifestanti presenti alle manifestazioni, molte figure del partito democratico americano maggiori e minori impegnati nella prossima campagna elettorale per la presidenza. Su Twitter intanto l'hashtag #Stoptheban (stop al divieto in italiano) fa il giro del mondo.

"Penso che sia molto sbagliato che un estraneo debba decidere se posso o non posso avere un bambino, se devo portare avanti una gravidanza o meno", ha affermato una giovane donna intervistata durante le proteste.

"Non saprò mai cosa significhi essere una donna o cosa vogliano dire le lotte che combatte ogni giorno - ha affermato un ragazzo - ma sono sotto attacco in questo momento e i loro diritti lo sono, quindi credo che sia arrivato il momento di supportarle e di manifestare per loro".

La legge, che prevede anche pene fino a 99 anni di carcere per i medici che praticano l'interruzione di gravidanza, è la più restrittiva sulla questione in America, e l'unica eccezione contemplata all'interno è quella del rischio "serio" per la vita della futura mamma.

Fonte: Euronews (click per aprire)