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JESI / Consulta per le donne: «Le battaglie femministe si fanno fuori»

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

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Eletta Gianna Pierantonelli dalle file della maggioranza come componente del Direttivo che resta “monco” senza consigliera di minoranza

JESI, 8 aprile 2021 – Si è insediata lo scorso 25 marzo la Consulta per le donne e per le pari opportunità, che con 70 adesioni, di cui 5 maschili, ha riscosso un discreto successo fra le cittadine.

In quell’occasione, è stata eletta presidente dell’assemblea Gianfranca Schiavoni, già presidente della Fidapa, e 5 membri del Direttivo. Fino all’ultimo Consiglio comunale, tenutosi martedì scorso, ne mancavano altri due: una consigliera di maggioranza e una di minoranza. L’opposizione si è tirata fuori, a causa di già noti disaccordi con la metodologia e l’impostazione della Consulta.

È stata quindi votata Gianna Pierantonellidalle file della maggioranza.

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«Ho deciso di far parte di questa Consulta – ha detto – perché si tratta del primo organismo di rappresentanza femminile nato a Jesi. Sono contenta delle tante adesioni di donne di età e lavori diversi, e sarò felice di apportare il miocontributo».

imageGianna Pierantonelli

«Questa Consulta è stata fatta a immagine e somiglianza della maggioranza», ha commentato Agnese Santarelli

«A causa della sua impostazione che non tiene minimamente conto del gender gap abissale, non solo rinunciano a partecipare i consiglieri e le consigliere di minoranza, ma soprattutto le tante associazioni che ogni giorno lavorano a contatto con le donne e ne rivendicano i diritti. Quelle associazioni, che un tempo formavano il Coordinamento donne, avevano chiesto un Consiglio delle (e non per) le donne, non legato all’Amministrazione. Pensate se avessero concepito una Consulta delle nuove generazioni, con partecipanti anche non più giovani: sarebbe un ovvio controsenso».

«Vorrà dire che le femministe continueranno a condurre le loro battaglie al di fuori di questa Consulta».

«La Consulta non rappresenta tutte le donne», ha aggiunto Emanuela Marguccio. E per questo è rimasta “monca”, senza consigliera o consigliere di minoranza nel Direttivo.

imageMarisa Campanelli

«L’assenza della Casa delle donne è una perdita reciproca – ha aggiunto l’assessora alle Pari opportunità Marisa Campanelli –. È un’opportunità persa per loro, ma anche per i membri che avrebbero potuto dare un grande contributo allo sportello antiviolenza».

(e.o.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA

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