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più istruite degli uomini, ma meno pagate

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Le donne bellunesi sono più istruite rispetto agli uomini, ma nonostante ciò hanno un lavoro spesso precario e sottopagato. È questo quanto emerge dal report commissionato dal Coordinamento Donne e delle Pari opportunità della Cisl Belluno-Treviso, insieme alla segreteria Ust Cisl, ai ricercatori della Fondazione Corazzin Stefano Dal Pra Caputo e Francesco Peron, in occasione del 25 novembre 2020, Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.LO STIGMA CULTURALE«Il lavoro che abbiamo fatto con il coordinamento donne e delle pari opportunità è stato importante per indagare sulle disparità salariali tra uomo e donna nel contesto di Belluno e Treviso – sottolinea Massimiliano Paglini, segretario generale della Cisl Belluno-Treviso -. Ne emerge un quadro pesante, in cui la donna ne esce penalizzata a causa di stigma culturali e sociali che vedono la donna a casa, attiva nella cura della casa e della famiglia. Dobbiamo lavorare per invertire la rotta e permettere alle donne di scegliere se investire anche nella carriera professionale». PIÙ LAUREATECome spiegano i ricercatori, «le donne del Bellunese laureate sono più degli uomini e abbandonano meno il percorso scolastico. Ciò fa pensare che dovrebbero avere più opportunità professionali. In realtà non è così, perché in provincia i maschi occupati sono 6510 in più rispetto alle donne, ma quel che balza ancor di più all’occhio è che su 100 attivazioni di contratto a tempo indeterminato nel secondo trimestre del 2020, solo il 37,8% è rosa». Su 100 imprenditori solo il 20,5% è donna e su 3500 assunzioni part time avvenute nel quarto trimestre del 2019 quasi 2500 riguardano il sesso femminile (contratti penalizzanti sia in termini di retribuzione sia anche in vista della pensione).A parità di lavoro e orari, lo stipendio orario di una donna è più basso di 1.40 euro con un rapporto di 14,62 euro lordi a 13,20. Nel report si fa anche una disanima delle Commissioni per le pari opportunità attive. COMMISSIONI “FORMALI”«La situazione delle commissioni, soprattutto la provincia di Belluno, è tragica – afferma Alessia Salvador, responsabile del coordinamento donne e delle pari opportunità della Cisl -. Su 61 Comuni solo i due, ovvero Feltre e Belluno, hanno istituito le commissioni; organismi che comunque non sono completi in quanto a Feltre manca la parte sindacale e a Belluno, seppur prevista, non è ancora stata istituita». SMART WORKINGLe Commissioni restano tuttavia percepite come «organismi sottoutilizzati. Considerati una semplice formalità piuttosto che elementi necessari per appianare le disuguaglianze». Uno degli impegni del sindacato è quello di stimolare i Comuni, attraverso una serie di incontri già in agenda, affinchè vadano a costituire le commissioni. Un capito ulteriore che verrà aperto a breve è quello dello smart working che necessita di essere regolamentato a livello aziendale e territoriale affinché non diventi un’ulteriore occasione di discriminazione tra uomini e donne. L’obiettivo che la Cisl si pone è quindi quello di creare delle condizioni ogni disparità venga rimossa, anche offrendo più servizi alle donne che lavorano.

 

Ultimo aggiornamento: 08:19© RIPRODUZIONE RISERVATA

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