Stampa

La Chiesa e la sfida in regione: «No a sovranismi e populismi»

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Vescovi riuniti in preghiera (Archivio)

In Emilia-Romagna «non possiamo tollerare» che si ceda il passo a «sovranismi e populismi». Così la Chiesa bolognese ed emiliano-romagnola, anche se indirettamente, lancia la sua indicazione di voto in vista delle Regionali ormai alle porte. Il monito è contenuto in un documento dell’Osservatorio regionale sulle tematiche politico-sociali Giovanni Bersani, organo della Conferenza episcopale dei vescovi dell’Emilia-Romagna, pubblicato sul sito della Curia bolognese. Un documento che, per dirla con le parole di monsignor Mario Toso, delegato Ceer per i problemi sociali e vescovo di Faenza, il cui fine ultimo è «prendersi cura di tutti, facendo progredire l’uguaglianza e l’inclusione».«È solo il principio di fraternità che riesce a far stare assieme libertà e uguaglianza. In una società giusta, ma non fraterna, la democrazia prima o poi cede il passo alle tante forme di sovranismi e populismi, oggi tornati di moda». Insomma un chiaro appello ai cattolici affinché domenica 26 in cabina elettorale non barrino il simbolo di partiti che di parole d’ordine contrarie al principio di fratellanza hanno fatto la loro bandiera.

'); }
Il manifesto della Ceer

Dopo l’Osservatorio anche la Ceer ha diffuso ieri un proprio manifesto in vista delle Regionali. Un documento sottoscritto dai 14 vescovi dell’Emilia-Romagna nel quale, in sostanza, i prelati lanciano il monito ufficiale, meno esplicito per quanto riguarda le indicazioni di voto ma il cui significato non cambia. Richiamano alcuni aspetti utili, scrivono i vescovi, «per una scelta coerente», tra cui l’appello ad adottare in campagna elettorale «un linguaggio libero da offese e falsità, concreto nelle proposte». Ed è questo documento, non il primo, che ieri Matteo Salvini ha ritenuto di commentare: «Con la consapevolezza che i cattolici voteranno per me, condivido l’appello dei vescovi della regione per una campagna elettorale positiva e costruttiva, che è quella che sto facendo io, a differenza di quella della sinistra».

I vescovi: «L’Europa è casa nostra»

Ma i vescovi dicono anche altro. «L’Europa è casa nostra, pensare di tutelare la Regione contro l’Europa è una tragica ingenuità e fonte di povertà», ad esempio: il primo punto del comunicato diffuso dalla Ceer al termine dell’assemblea che si è tenuta ieri mattina a Villa San Giacomo e i cui lavori sono stati presieduti dal cardinale Matteo Maria Zuppi. «La cura dell’Europa significa cura della nostra terra, delle possibilità di valorizzare un patrimonio umano, culturale, ambientale, religioso e lo studio e l’esperienza dei nostri giovani universitari e lavoratori», scrivono i vescovi richiamando la Costituzione e «il desiderio di unità tra le nazioni». Il secondo punto è dedicato all’attenzione ai poveri e alle pari opportunità perché «ogni forma di corporativismo, di esclusione sociale e dalla partecipazione attiva, ogni discriminazione di uomini e donne, italiani o immigrati, indebolisce il cammino e lo sviluppo regionale». Spazio poi alla sussidiarietà, alla solidarietà, a uno sviluppo economico che non penalizzi nessuno nel diritto a casa, scuola, salute, lavoro.

14 gennaio 2020 (modifica il 14 gennaio 2020 | 10:19)

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Fonte (click per aprire)

Aggiungi commento

I commenti sono soggetti a moderazione prima di essere pubblicati; è altrimenti possibile avere la pubblicazione immediata dei propri commenti registrandosi ed effettuando il login.


Codice di sicurezza
Aggiorna