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Ignazio Visco: «Il lavoro delle donne è il motore della crescita»

Scritto da Google News. Postato in Pari Opportunità

Un emendamento alla manovra, che prevedeva l’innalzamento fino al 40% della quota donne nei cda, con prima firmataria Donatella Conzatti (Italia Viva), è stato approvato dalla commissione Bilancio del Senato con un consenso trasversale: la misura estende quanto previsto dalle legge Golfo-Mosca, che nel 2011 aveva introdotto una 'quota rosa' di almeno un terzo per consigli di amministrazione e di controllo delle società quotate. Hanno espresso soddisfazione la vice capogruppo del Pd alla Camera Chiara Gribaudo («Il lavoro delle donne dovrà essere centrale fra gli impegni da mettere in fila a gennaio») e la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti («Lo abbiamo chiesto e sostenuto fortemente. Un altro passo verso la parità»), ma un plauso è arrivato anche dal governatore di Bankitalia Ignazio Visco, secondo cui «per l’Italia la crescita potenziale prevista per i prossimi anni dipende fortemente dalle ipotesi circa la partecipazione femminile, che ne risulta essere un motore fondamentale».

IL GENDER PAY GAP È DURO A MORIRE

Con un tasso di partecipazione femminile del 46% al mercato del lavoro, l’Italia è però al momento il fanalino di coda tra i 28 Paesi dell’Unione Europea: il divario rispetto alla partecipazione maschile è elevato anche tra i più giovani, pari a circa 17 punti percentuali nella fascia 25-34 anni. Non solo le donne lavorano meno degli uomini (sono 8 milioni quelle inattive), ma guadagnano anche meno, a parità di mansione: il gender pay gap infatti si riduce, ma a ritmi lentissimi, tanto da apparire insormontabile. Secondo l’Istat, è passato dall'8,8% del 2014 al 7,4% del 2017, fino al 5% odierno, con le donne ancora più coinvolte degli uomini nei contratti part-time (nel 63% dei casi).

LO STATO NON FA ABBASTANZA

Ciò che fa più rabbia, in tutto questo, è che le donne ormai hanno un livello di istruzione pari (se non superiore) a quello degli uomini. Senza considerare, come ha sottolineato Visco durante il convegno della rivista Economia Italiana ‘Gender gaps in the Italian economy and the role of public policy’, abilità «riguardanti le relazioni interpersonali e la comunicazione, che nel mondo del lavoro di oggi sono considerate cruciali». Il governatore di Bankitalia ha puntato il dito sull’attuale sistema del welfare, colpevole di «alimentare lo squilibrio tra i generi nella ripartizione delle responsabilità familiari». In parole povere, sono ancora le donne ad occuparsi principalmente della cura dei figli, mentre lo Stato fa poco o niente per alleviare questi ‘carichi’: «Meno di un bambino su quattro ha la possibilità di frequentare un asilo nido pubblico. In presenza di forti carenze di servizi pubblici e privati, andrà valutato quanto i sussidi monetari per il pagamento delle rette saranno in grado di incentivarne l’utilizzo».

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